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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Direttiva Bolkestein, Peroni: «Da riforma nuova spinta al turismo, Fvg eserciterà autonomia»

Lo ha evidenziato l'assessore regionale Francesco Peroni

«La Giunta Regionale è consapevole della delicatezza degli interessi economici e sociali coinvolti nella dinamiche demaniali, tanto per ciò che concerne il comparto turistico-ricreativo quanto per le aspettative della vasta galassia associazionistica legata, in particolare, alla nautica da diporto. In quest'ottica, stiamo lavorando a una riforma organica della legislazione regionale in materia».

Intervenendo alla Terrazza Mare di Lignano al convegno "Direttiva Bolkestein, opportunità e rischi per le concessioni demaniali", l'assessore a Patrimonio e Politiche comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni, ha evidenziato come il ddl di riordino dovrebbe prendere corpo a inizio 2017. 

«Da un lato - ha spiegato - ci stiamo coordinando con il Governo nazionale e con le altre Regioni che stanno egualmente occupandosi della materia alla luce della recente giurisprudenza europea, dall'altro pensiamo ad esercitare nella misura più incisiva possibile la nostra autonomia così da fornire risposte certe ed efficaci sui nodi cruciali della semplificazione dei procedimenti di concessione, della determinazione dei canoni demaniali e della stessa durata delle concessioni». 

Al di là del riconoscimento del valore aziendale per il concessionario uscente, ovvero dei beni non ammortizzati e dell'avviamento, gli obiettivi dichiarati della riforma annunciata da Peroni saranno semplificazione e miglioramento delle procedure, libera determinazione della durata delle concessioni (anche al di là dei 20 anni imposti a livello nazionale per quelle turistico-ricreative) e, in un'ottica di flessibilità socialmente compatibile, anche dei canoni. A questo proposito, l'assessore ha ricordato che la Regione è titolare di una quota del demanio e deputata alla riscossione della parte rimanente. 

«Non avessimo dovuto attendere fino al 14 luglio scorso la sentenza della Corte di Giustizia europea - ha concluso Peroni - i tempi della riforma sarebbero stati molto più brevi ma, in ogni caso, in questo percorso intendiamo proseguire con il metodo dell'ascolto e del confronto con tutti gli interessati».

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