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Cronaca

"Dramma" Triestina, dopo la conferenza del presidente Mehmeti, rabbia, lacrime e ancora tanta incertezza

15.58 - La società non solo non chiarisce il futuro della squadra, ma mostra una situazione ancora peggiore: senza allenatore, senza giocatori, senza tifosi… e senza marchio

In un clima surreale si è svolta oggi pomeriggio una pseudo conferenza stampa del presidente della Triestina Hamdi Mehmeti che avrebbe dovuto chiarire le questioni societarie, ma che invece si è rivelata un'altro rinvio. Infatti, accompagnato dall'attuale portavoce Giuliano Vianello che, con grande stupore e incredulità dei giornalisti ha spiegato che «il presidente preferisce non parlare per motivi di lingua, perchè ha paura di essere frainteso. La prossima settimana verrà convocata un'altra conferenza, ci sarà l'interprete ed esprimerà al meglio i concetti». 

Dopo l'incipit per nulla rassicurante - tutti noi addetti ai lavori, per non parlare dei tifosi, avremmo avuto molte domande da porre -, Vianello ha spiegato che Mehmeti «non è contento della situazione che si è craata, è stato perso molto tempo alla ricerca di un direttore sportivo per il completamento della squadra». Per quanto riguarda il consigliere di mercato Pontrelli «avrebbe dovuto lavorare con i giovani della regione e del territorio, ma invece ha portato giocatori dal Lazio e quindi il rapporto è stato chiuso», ha riferito il portavoce.

Il monologo è poi passato a trattare i dati tecnici: «Secondo il presidente la squadra c'è bisogna solo completarla con altri 6 giocatori - il nostro calcolo dice che così si arriverebbe a 14/15 giocatori, insufficenti per un campionato di Serie D -. Per quanto riguarda il mister Luiso, il presidente ha detto di non conoscerlo e di aver chiuso il rapporto con lui, anche in virtù del fatto che si trattasse di un uomo portato sempre da Pontrelli. Da lunedì, quando riprenderanno gli allenamenti, verrà indicato il nuovo allenatore. Infine il settore giovanile ripartirà e le squadra risultano regolarmente iscritte».

Passando poi al tasto forse più dolente, quello finanziario, Vianello ha riferito che «con Villa Nazareth è stato trovato un accordo con i titolari. Mentre per lo stadio, in scadenza ieri, nei prossimi giorni verrà effettuato il versamento. Inoltre - ha dichiarato Vianello riportando Mehmeti - non è stato Pontrelli a pagare l'iscrizione al campionato, ma gli sponsor come previsto dagli accordi».

A questo punto le dichiarazioni ufficiali sono finite, ma le domande restano e, grazie al collega Gabriele Lagonigro e il suo francese, la stampa è riuscita a strappare qualche informazione in più al patron alabardato. Riguardo alla questione stipendi arretrati Mehmeti ha riferito che «stiamo cercando di trovare accordi con i giocatori e comuque tutti avranno quello che gli spetta. Siamo ancora in tempo per non avere penalizzazioni».

Messo poi alle strette dai giornalisti in sala sulla questione della vendita o meno della società, il presidente ha detto che «Nessuna cordata o imprenditore si è fatta avanti. Il mio avvocato ha detto che non c'era nulla di concreto».

A questo punto sembrava finita, invece da fondo sala ecco che si alza Sergio Marassi, il presidente del Centro di Coordinamento dei Triestina Club, che ribadisce a Mehmeti che la tifoseria (in attesa fuori dallo stadio controllata da un folto numero di forze dell'ordine) è stanca e disconosce questa società, sottolineando nuovamente che il marchio va tolto perchè è di proprietà dei tifosi che lo avevano concesso gratuitamente, ma mai è stato scritto un accordo. 

Ecco che Mehmeti apre alla cessione: «Se dobbiamo convivere dobbiamo andare d'accordo, se no, se voi non mi volete e avete delle proposte sono disponibile a parlarne».

Infine, prima di uscire, il colpo di grazia su questa disastrata società, il marchio viene rimosso dalla parete da Giuliano Vianello, tra la commozione di Marassi e altri tifosi.

1ago14. Triestina, conferenza Mehmeti e tifosi (foto di Emanuele Esposito)

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