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Cronaca

Due casi di "sex extortion" e adescamento di minori: indagini della Polizia postale

La Polizia Postale invita a un uso più prudente dei social network. 27 le denuncia totali in due settimane

Ancora due casi preoccupanti di uso improprio in particolare di social network e app di messaggistica. Si tratta di un caso di "sex extortion" e uno di adescamento di minore e possesso di materiale pedopornografico che la Polizia Postale ha comunicato oggi, 26 gennaio, nel corso di una conferenza stampa in Questura. 

Per tutelare le vittime non sono state fornite informazioni aggiuntive, il primo caso ha visto comunque la vittima - presumibilmente uomo - finire sotto ricatto da parte di una ragazza di molti anni più giovane che, dopo avergli chiesto magari qualche filmato compromettente via webcam, lo ha ricattato per migliaia di euro con la minaccia di dire tutto a moglie o amici. La dirigente Alessandra Belardini ha ricordato che «il consiglio è d'uopo, al di là del fatto che pagare non garantisce la fine del ricatto, le vittime si rivolgano agli uffici di Polizia senza vergogna». 

Quanto al caso di adescamento, che vede ormai la prassi del primo contatto tramite Instagram - in voga tra gli under20 - per poi passare a Whatsapp, la dirigente della Polizia postale ha ricordato «tutto quello che viene pubblicato sul web ha un costo, meglio condividere solo con gli amici chiudendo il canale».

La Polizia postale, che ha competenza regionale, si è poi occupata, nel periodo di riferimento dal 12 al 25 gennaio, di 27 denuncia totali, ossia 18 per frodi dovute alla clonazione delle carte di credito, 3 truffe e-commerce, 2 estorsioni, 2 diffamazioni, 1 sostituzione sul web e 1 intrusione informatica. «Le frodi e clonazioni sono avvenute sopratuttto a Trieste dove si trovano persone più anziane e meno pratiche con l’uso della carta di credito sul web, soprattutto per gli acquisti online. Per agevolare e velocizzare si tende a salvare i dati della carta sul sito, ma bisogna cercare di non farlo perchè siamo a rischio. 

Contrasto alle fake news

La dirigente ha poi ricordato un'importante iniziativa a livello nazionale, ossia il primo protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news attraverso il web. Lungi dal costituire espressione degli imprescindibili valori costituzionali della libertà di pensiero e del diritto di cronaca - spiega un comunicato ministeriale -, la diffusione di fake news in campagna elettorale si pone, purtroppo, in un’ottica radicalmente opposta a quella di un legittimo esercizio di democrazia: l’obiettivo è infatti la violazione della libertà personale dei cittadini, l’induzione sistematica di falsi convincimenti, individuali e collettivi, e la macroscopica alterazione del sereno dispiegarsi del confronto democratico; il tutto, per favorire interessi particolari - non sempre leciti, chiari o riconoscibili - da parte di singoli individui o gruppi di pressione. Benché campagne di disturbo - se non di vera e propria disinformazione - siano sempre esistite, il fenomeno in parola assume oggi proporzioni ancor più insidiose, in ragione della pervasività dei moderni canali di comunicazione telematica (siti internet, blog, social network, piattaforme di instant messaging), capaci di moltiplicare esponenzialmente gli effetti negativi della pubblicazione di una notizia fake, rendendone immediatamente virale il contenuto ad una vastissima platea di destinatari. Spesso anzi, la moltiplicazione virale di una notizia fake costituisce il frutto dell’opera di professionisti della comunicazione social, i quali, all’insaputa della generalità degli utenti - ed in alcuni casi mediante l’utilizzo di bot informatiche appositamente dedicate – sono in grado di “spingere” la notizia falsa fino a portarla tra gli argomenti più in evidenza nel dibattito generale. Alla viralizzazione del problema, allora, è opportuno contrapporre la viralizzazione della possibile soluzione: il protocollo per il contrasto alle fake news muoverà, a tal fine, da un’idea di sicurezza partecipata che prevede a fianco della Polizia di Stato l’azione attiva e proattiva di provider e cittadini. 

Quindi, sul sito www.commissariatodips.it, è stato creato e messo a disposizione dei cittadini uno speciale Red Button per la segnalazione di fake news. 

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