rotate-mobile
Cronaca

Editoriale: "che fine ha Fatto il nostro Federalismo ? "

Dopo ampie e prolungate discussioni, si è giunti alla sospensione della prima rata di acconto sulla prima casa ai fini dell'Imu.L'Imu, entrata in vigore nel grigio periodo di austerity  del  2012, venne considerata, unitamente alla Tares, la ...

Dopo ampie e prolungate discussioni, si è giunti alla sospensione della prima rata di acconto sulla prima casa ai fini dell'Imu.
L'Imu, entrata in vigore nel grigio periodo di austerity del 2012, venne considerata, unitamente alla Tares, la prima imposta federale o meglio improntata al nuovo federalismo fiscale, tanto caro ai sostenitori del localismo territoriale.
Ma perché ora si sospende l'Imu, considerandola una odiata imposta di portata nazionale e non si ricorda l?origine e la natura municipale di questa tassa?

Probabilmente perché, fermo restando il mutamento del quadro politico, l'Imu stessa non è stata, forse, percepita come imposta locale con i teorici ritorni positivi sul proprio territorio?

Ma quali caratteristiche comporterebbe un imposta federale per essere ben accetta dai propri concittadini?

L'imposta locale dovrebbe garantire un miglior rapporto di efficienza perché i governi locali, proprio perché territorialmente vicini alle esigenze dei propri concittadini, sarebbero stati in grado di offrire una migliore qualità di beni e servizi pubblici, rispetto alle esigenze effettive.

Un Governo centrale dovrebbe, in teoria, perdere la sensibilità sulle esigenze locali.

Il decentramento avrebbe dovuto, quindi, aumentare almeno il livello dei servizi e del benessere di alcuni, senza tuttavia ridurre quello degli altri suoi concittadini.

La vicinanza territoriale fra imposta e servizi erogati, avrebbe dovuto anche aumentare il grado di responsabilità sulla gestione delle risorse finanziarie pubbliche da parte del governo locale, con un quasi necessario innalzamento del livello di attenzione sul contenimento della spesa o sul miglioramento della qualità del servizio fornito.

Il decentramento, avrebbe dovuto, quindi, innalzare (basta guardare al crollo dell?affluenza alle ultime amministrative) il livello di democrazia e di partecipazione alle scelte dei responsabili locali della cosa pubblica, in un ottica di continuo e perseverante controllo sugli stessi da parte dei concittadini elettori e "clienti" dei servizi erogati.

La grande scommessa del decentramento fiscale sarebbe stata quella di far nascere pure una sorta di concorrenza fra enti locali per attrarre persone ed imprese all'interno del proprio territorio.

La mobilità delle persone e delle imprese verso territori dove anche l'imposizione fiscale possa divenire elemento valutativo ai fini di una possibile ricollocazione, poteva essere un elemento di miglioramento dell'efficienza gestionale della cosa pubblica.

Altro elemento consequenziale sarebbe stato la riduzione dell'asimmetria informativa fra i gestori della politica ed i propri concittadini, avendo questi ultimi la possibilità di valutare tra governi efficienti e quelli inefficienti.

La stretta connessione di tutti questi elementi avrebbe comportato anche la possibilità di esperire delle politiche locali innovative con le inevitabili ricadute positive nel caso di sperimentazione andate a buon fine.

Tali nuovi modelli gestionali potrebbero essere adottati non solo dai governi localmente vicini ma anche dalle entità politiche nazionali.

Mi sembra che di tutti questi elementi che avrebbero potuto, anzi dovuto, caratterizzare un sistema fiscale decentrato non ne siano stati realizzati molti.

La disaffezione alle ultime amministrative e l?intransigenza di alcune forze politiche nel voler contenere il livello impositivo attuato tramite l'Imu sembra andare proprio nella direzione di un progressivo allontanamento da un sistema fiscale decentrato.

Basti pensare anche al desiderio da parte delle autorità politiche locali di rientrare nel possesso delle attività di riscossione dei tributi, rinnegando l'attività effettuata fino ad ora da parte di Equitalia.

Venduta la riscossione dei tributi come uno degli elementi federativi di natura fiscale, gli enti locali si sono ritrovati non solo impreparati ma anche desiderosi, in modo malcelato, di richiedere una proroga alla stessa Equitalia per la continuazione dell'attività di riscossione locale dei tributi.

Un disastro continuo che ha avuto il suo apice nell'impossibilità da parte del governo locale di svolgere ed adempiere a due direttrici fondamentali: limitare le disuguaglianze da un lato fra i propri concittadini e dall'altro promuovere i consumi sul territorio.

L'adozione, salvo rari casi, di politiche fiscali aggressive sulle tasse ed imposte locali e l'impossibilità di effettuare politiche serie a sostegno dei consumi delle classi meno abbienti ha contribuito a decretare l'epilogo della nascente politica fiscale decentrata.

In fondo, il decentramento affondava le proprie origini nella possibilità tramite la leva fiscale di poter creare una connessione diretta fra entrata e spesa pubblica dove il cittadino diveniva il vero protagonista tributario del proprio territorio.

Si è arrivati, quindi in modo inevitabile, ad una radicalizzazione del problema dove viene richiesto, al proprio concittadino, di pagare le imposte sulla base del proprio reddito o del proprio patrimonio, ma nel contempo i servizi pubblici che gli vengono erogati dipendono, soprattutto ed in gran parte, dal reddito del proprio vicino di casa o di pianerottolo...


BREVE CV DI STEFANO MAZZOCCHI:
Stefano Mazzocchi, 48 anni, è un'economista di impresa, un commercialista Presidente di Cna servizi, consigliere di amministrazione di varie aziende nonché membro di vari comitati e presidente (uscente) di Iren ambiente, esperto di diritto ambientale e docente a contratto dell'Università di Lugano L.U. de.S., dell'Università di Catanzaro "Magna Graecia", dell'Università telematica "Niccolò Cusano" di Roma e della Scuola Superiore di Economia e Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Autore di numerose pubblicazioni, è un esperto di diritto fiscale e previdenziale, di diritto ambientale, di diritto tributario ambientale e di contabilità aziendale in ambito nazionale e internazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Editoriale: "che fine ha Fatto il nostro Federalismo ? "

TriestePrima è in caricamento