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Cronaca

Obbligo di Green Pass, la libreria Einaudi non ci sta: "Favorisce la grande distribuzione e l'online"

Il titolare: "La vendita dei prodotti dei negozi sottoposti ad obbligo di green pass sia vietata anche nei supermercati e on-line"

"La legge non è uguale per tutti". A sostenerlo è il titolare della libreria Einaudi che, con una segnalazione, vuole far riflettere sulle conseguenze degli obblighi imposti dal Governo in materia di Green pass. "Il Governo ha chiarito (sulle FAQ ministeriali) che dal 1° febbraio senza Green pass si può comperare di tutto nei supermercati e on-line, mentre per accedere nei negozi, librerie comprese, sarà necessaria la certificazione verde", scrive il titolare. A Trieste però, "la percentuale di persone non vaccinate è notoriamente molto alta - spiega - pertanto si sta dirottando circa un quarto dei clienti ad effettuare tutti i loro acquisti nei supermercati o su internet. Questo dopo che due anni di pandemia hanno già trasferito buona parte del mercato sulla grande distribuzione o sulla rete".

Il titolare spiega quindi che la sua discussione non è incentrata sulle motivazioni di salute pubblica che hanno portato ai provvedimenti, ma" è evidente che per tutelare la libera concorrenza è necessario che la vendita dei prodotti dei negozi sottoposti ad obbligo di green pass sia vietata anche nei supermercati e on-line a chi ne è sprovvisto. Altrimenti tali provvedimenti sono privi di coerenza ed efficacia e facilmente aggirabili favorendo la grande distribuzione e i colossi muoltinazionali dell’ e-commerce a scapito del commercio di prossimità che rende vivibili le città".

"Le librerie, ad esempio, erano aperte anche in zona rossa lo scorso anno perché considerate di prima necessità, e molti librai si sono ammalati perché allora il vaccino era riservato al pubblico impiego anche se non a contatto col pubblico, adesso con le facilitazioni per supermercati e e-commerce si dirotta altrove parte del mercato per correre dietro alle lamentele di partiti che flirtano con i no-vax-pass. Nelle librerie però - conclude -, come negli altri negozi coinvolti, non è consentito vendere generi alimentari nemmeno impachettati e sigillati industrialmente".

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