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Cronaca

"Trieste chiede cambiamento", Russo sfida Dipiazza e presenta la sua creatura

L'associazione civica è stata presentata nella serata di oggi 10 dicembre durante la trasmissione Ring di Telequattro. "Periferie, superare il destra o sinistra: lavoriamo per il futuro di questa città"

Trieste è una città bellissima ma il "momento straordinario" è svanito e per tentare di cambiare il volto (non solo politico) della città Francesco Russo confida nel lavoro di una squadra di nomi importanti provenienti dalla società civile e riuniti sotto la stessa "bandiera" per progettare la necessità di una Trieste diversa. Sono questi i pilastri del manifesto raccolto in "Punto Franco", il progetto civico presentato dal "liberatore" del porto vecchio e consigliere regionale del Pd nella serata di oggi 10 dicembre durante la trasmissione Ring di Telequattro.  

Il manifesto: leggi la proposta

I firmatari

Un centinaio di personalità triestine "qualificate" hanno deciso di sottoscrivere un documento che punta ad essere il primo passo di "un percorso diverso" per andare incontro alla volontà degli elettori di scardinare le classiche appartenenze basate sulla destra o la sinistra. Tra i nomi, al di là di alcuni singolari fraintendimenti (leggasi lo chef stellato Matteo Metullio e Mitja Gialuz ndr), spiccano l'ex rettore Maurizio Fermeglia, il ricercatore Mauro Giacca, lo scrittore tedesco e triestino d'adozione Veit Heinichen, Michele Gamba, Franco Rigutti e l'attrice Ariella Reggio. Nomi che, ha sottolineato il dem di estrazione cattolica, "in passato non sempre hanno votato a sinistra".   

Il nodo periferie

"Il 90 per cento della città esprime oggi un desiderio di cambiamento - ha affermato Russo - ed oggi il concetto di destra o sinistra dice poco alla gente". Se da un lato il progetto "Punto Franco" diventa il grimaldello per "aprire" le porte del palazzo di piazza Unità, secondo Russo "la città non finisce lì. Mi sono fatto anch'io il selfie con gli alberelli, per carità, ma tra Valmaura, Borgo San Sergio e Servola vivono circa 40mila persone per le quali negli ultimi anni non è stato fatto quasi niente (chiusura dell'area a caldo della Ferriera a parte ndr) e discutiamo di ovovie o di piccole beghe politiche".

Il futuro di questa città

La fotografia di una Trieste che avrebbe bisogno dell'impegno delle "migliori eccellenze" per superare le divisioni ideologiche. "Oggi le persone votano i contenuti e non più l'idea che ci sia un leader al comando visto che a loro interessa capire chi ci farà vivere meglio e come usciremo dalla crisi economica innescata dal Covid. Mettiamoci insieme perché, al netto del fatto che la città ha perso 80mila abitanti in 60 anni e l'emersione di solitudini e nuove povertà, oggi il momento magico non c'è più. Il tema attuale è se riusciamo a concentrarci sui temi che riguardano il futuro di Trieste". 

"Mandarli a casa"

Porto vecchio, punti franchi ma soprattutto la ricostruzione di un tessuto sociale "venuto meno in questi anni perché si è fatto poco o nulla", rappresentano le carte che Francesco Russo cercherà di giocare durante la tornata delle prossime amministrative ma che al momento riflettono un impegno collettivo espresso dal progetto civico. Nonostante il soggetto politico non sia ancora pronto, lui assicura di voler "mandare a casa" la classe politica che ha governato questa città negli ultimi cinque anni. Dalla maggioranza (Antonio Lippolis, Lega) ribattono affermando che sarà "bello battere un candidato competitivo". Insomma, le danze sono aperte: la campagna elettorale più importante degli ultimi 30 anni e più decisiva per il futuro di questa città può finalmente partire. 

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