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Cronaca

"Esclusi da ogni decisione", i sanitari: "Da eroi a fattori della produzione che eseguono ordini"

Le sigle sindacali della Dirigenza del Fvg: "Abbiamo atteso con pazienza: ci siamo fidati delle promesse. Il silenzio assordante da parte dei responsabili, a questo punto, non è più tollerabile"

"Finalmente siamo tornati alla normalità". Inizia con un'amara ironia la lettera aperta indirizzata al vicepresidente Riccardo Riccardi, al Direttore Centrale Salute e ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, da parte sigle sindacali della Dirigenza Sanitaria del FVG nella quale viene evidenziata la loro esclusione di qualsiasi decisione che riguardi la sanità regionale e viene fatto un resoconto degli ultimi anni. La nota è firmata da Alberto Peratoner (Aaroi-Emac), Valtiero Fregonese (Anaao-Assomed), Antonio Maria Miotti (Anpo-Ascoti-Fials Medici), Nicola Cannarsa (Cisl Medici) Stefano Smania (Fassid), Samuel Dal Gesso (Fedirts), Calogero Anzallo (Fp Cgil) e Patrizia Esposito (Fvm).

Il testo della lettera

"Finalmente siamo tornati alla normalità.
Era il 2020. Sui giornali i Medici, i Dirigenti Sanitari, gli Infermieri, erano gli eroi, gli angeli. Fotografie di chi, dentro gli ospedali, con gli scafandri, salvava le vite dei malati Covid. Tutti a osannare lo spirito di sacrificio, l’abnegazione, la disperata resistenza alle ondate di pazienti che si presentavano ai Pronto Soccorso (ricordate le ambulanze in fila?). Medici e Infermieri morti nell’esercizio della loro professione. Ottobre 2021. È tornata la normalità. Ognuno al suo posto! La Giunta regionale, con la Delibera 1446 del 24/9/2021, configura il futuro del Servizio sanitario regionale in applicazione del Pnrr nazionale. Centrali operative territoriali, Ospedali di comunità, Cure intermedie, Distretti, Case della comunità. Bene! Belle strutture! Ma il personale per farle funzionare dove lo troviamo?

Nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale rispetto al 2018 mancano 370 unità (cifre dall’Azienda). C’è qualche traccia di investimenti sul personale nei piani della Regione? E di tutto questo si è mai parlato con i veri rappresentanti dei Dirigenti Medici/Sanitari, cioè le loro associazioni sindacali? No. Sono mai stati coinvolti nella elaborazione dei documenti? No. Protocollo di intesa Regione-Università: snodo centrale della programmazione e gestione del Servizio sanitario di questa regione. Ci era stata promesso dall’assessore Riccardi e dal Direttore centrale Zamaro una consultazione prima della firma definitiva. È stato fatto? No. Atti aziendali: sono la “Costituzione“ delle Aziende Sanitarie. Sembra che siano in fase finale di elaborazione. Sono stati coinvolti i Dirigenti Medici/Sanitari? No.

Quando abbiamo chiesto un confronto preliminare sugli atti aziendali, ci è stato risposto che non avevamo alcun ruolo. Saremo informati a cose fatte. Stiamo aspettando da due anni ormai la applicazione del CCNL: sono stati assegnati gli incarichi professionali? No. I Comitati Paritetici sono stati costituiti nelle Aziende? No. Siamo a ottobre 2021: la discussione sulla distribuzione dei Fondi Aziendali e delle Risorse Aggiuntive Regionali per la Dirigenza, nelle singole Aziende, non è ancora avvenuta. Con quale programmazione possibile, a due mesi dalla fine dell’anno?

Di questi giorni la notizia che i Dirigenti Medici/Sanitari avrebbero anche l‘onere di verificare il Green Pass di pazienti e personale sanitario. Anche controllori, ma ormai non ci sono limiti! Anche la Dirigenza professionale tecnica amministrativa lamenta un sistema di attribuzione degli incarichi allo sbando. Pare molto difficile trovare delle differenze nella gestione del Servizio sanitario regionale tra la precedente Giunta, con il binomio Serracchiani-Telesca, e l’attuale Fedriga-Riccardi: i buoni propositi iniziali del maggio 2018 avevano suscitato le nostre speranze, ma non corrispondono ai fatti che vediamo. All’assessore Riccardi, al Direttore Centrale Salute e ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, diciamo che tutto questo non va bene. Abbiamo atteso con pazienza: ci siamo fidati delle promesse. Il silenzio assordante da parte dei responsabili, a questo punto, non è più tollerabile. Ma siamo tornati alla normalità (o normalizzazione): da eroi a fattori della produzione che eseguono ordini".

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