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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Esplosione casa di via Baiamonti, la colpa è dell'idraulico

La perizia dell'ingegner Giuseppe Giannace e del perito Andrea Disnan consegnata al PM Pietro Montrone, non lascia dubbi: a causare in primis lo scoppio della casa in via Baiamonti lo scorso 20 febbraio è stato l'idraulico

«A causare lo scoppio fu un tubo del gas lasciato libero in cucina», chiara la perizia consegnata al PM Pietro Montrone dall'ingegner Giuseppe Giannace e dal perito Andrea Disnan:  "la responsabilità dello scoppio della palazzina in via Baiamonti 71", dove lo scorso 20 febbraio è morto il 71enne Aldo Flego, "è da ascrivere in primis all'idraulico 36enne dipendente della ditta Astec srl (ditta in subappalto alla Istallo srl) che aveva iniziato i lavori quel venerdì, scollegando l'impianto idrico, del gas ed elettrico della cucina.

Al momento dello scoppio il tubo del gas non era collegato ad alcun elettrodomestico della cucina e in tali condizioni, si legge nel documento, chiunque avrebbe potuto aprire il gas nell'appartamento e generare l'esplosione che effettivamente si è verificata. Per l'innesco sarebbe bastato accendere la luce.

Inoltre la ditta non era abilitata per i lavori di installazione, lavorazione e ampliamento, fatto che mette in seri guai anche Marcella Flego e sorella di Aldo, che era obbligata, secondo la legge, ad affidare i lavori a una ditta abilitata e comunque responsabile della corretta installazione.


Disastro e omicidio colposo le accuse per tutti i soggetti tra cui l'idraulico, Marcella Flego e due operai rumeni della cooperativa La Sfinge, che hanno eseguito alcuni dei lavori.

Il servizio di TeleQuattro a questo indirizzo

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