rotate-mobile
Cronaca

L'Università tira diritto ma lui non ci sta: il “caso” dell'ex dottorando della Ca' Foscari approda all'Ispettorato

A seguito dell'esito dell'attività istruttoria avviata dall'Ateneo il 21 luglio scorso, l'ex studente ha depositato l'esposto all'Ispettorato della funzione pubblica

“I fatti avvenuti al di fuori dell'ateneo sono ininfluenti dal punto di vista disciplinare”. È questa in sintesi la risposta fornita dall’Università degli Studi di Trieste all’esposto firmato da un ex dottorando della Ca' Foscari, convinto di aver subito dei torti da parte di alcuni docenti quando nel 2015 aveva frequentato un master al Mib, struttura che annovera proprio l’accademia giuliana tra i suoi fondatori. A seguito della sua richiesta, il 21 luglio scorso l’UniTs ha svolto un'attività istruttoria che però non ha registrato alcuna irregolarità. Tutte le proposte istruttorie sono state infatti rigettate, provocando la reazione del professionista triestino che il 2 ottobre ha quindi deciso di depositare il medesimo esposto all'Ispettorato della funzione pubblica.

L'esposto è una raccolta di esperienze come esclusioni ai concorsi pubblici, perdita di opportunità professionali prima promesse e poi revocate, che, secondo l'ex dottorando, potrebbero avere un nesso con le accuse di plagio mosse nel 2017 dalla Ca' Foscari di Venezia (accuse che poi caddero, scagionando il giovane in seguito alla rilevazione di alcune anomalie da parte del software antiplagio “Compilatio”). Sempre secondo l'ex studente, tutto sarebbe riconducibile ad un fatto avvenuto cinque anni fa al Mib quando lo stesso, assieme ad alcuni colleghi del Master, chiese senza successo di far risostenere alla classe un esame.
Secondo quanto sostenuto, infatti, in quella particolare occasione diversi studenti avrebbero copiato, fatto, sempre secondo quanto si evince dai documenti allegati all'esposto, che era noto anche ai docenti. La pretesa dello studente, si legge nell'esposto, fu anche videoripresa al tempo anche se, nonostante varie richieste attuate anche per vie legali, il video non gli fu mai consegnato. Secondo le procedure, questa tipologia di materiale multimediale viene cancellata al termine dell'anno accademico. Diversi allegati quindi testimoniano che, quando l'ex studente cercò di “spendere” sia in ambito accademico che lavorativo le competenze e le capacità professionali acquisite nel corso degli studi, riscontrò da parte della Scuola una mancanza di disponibilità a promuovere e referenziare le richieste e i progetti avanzati dallo stesso. Per l’ex studente emergerebbe infatti la volontà di allontanarlo da una serie di ambiti a causa di “tensioni emerse durante il Master” o di “problemi con lo stesso”.

L'atto si è formalizzato a qualche mese dalla sentenza definitiva che lo scagiona. A far scattare l'esposto sarebbe stato uno scambio di commenti ad un post Facebook tra una docente che per prima mosso le accuse di plagio e un altro insegnante del Mib. Quest'ultimo, nella conversazione, farebbe riferimento al modo in cui sono stati gestiti “dottorandi critici”. Mentre l'altra docente, dopo aver replicato con un “tu sai bene”, avrebbe concluso, secondo quanto sostenuto dall'ex dottorando, dicendo che per lei non era ancora finita in quanto in attesa di una risposta “da parte del Consiglio di Stato al suo (cioè del professionista) ricorso al TAR", seguito dalla data che renderebbe inequivocabile il riferimento allo stesso. Il post, dopo una segnalazione dell'ex studente, venne rimosso, mentre non vengono presi provvedimenti nei confronti dei docenti in quanto “il nome non è stato espressamente citato”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Università tira diritto ma lui non ci sta: il “caso” dell'ex dottorando della Ca' Foscari approda all'Ispettorato

TriestePrima è in caricamento