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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Extradoganalità del porto di Trieste: il tema arriva in Senato

Ha avuto luogo ieri l'audizione del presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin: "sollecitiamo il Governo ad agire presso l'Unione Europea per vedere riconosciuto in modo chiaro, pieno e definitivo uno strumento di promozione industriale non ancora pienamente sfruttato e utilizzato"

Il tema dell'extradoganalità nel porto di Trieste è stato portato ieri in Senato in un'audizione del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. La richiesta avanzata dal presidente è quella di "Riconoscere in modo chiaro, pieno e definitivo il regime di extradoganalità dei punti franchi del Porto di Trieste, straordinario strumento di promozione industriale non ancora pienamente sfruttato e utilizzato, sollecitando il Governo ad agire presso l'Unione Europea".  L'Assemblea Fvg nell'ottobre scorso aveva approvato all'unanimità una mozione presentata da Claudio Giacomelli (FdI) e controfirmata trasversalmente dalle altre forze politiche. Zanin ha quindi ripercorso la storia di questa specialità che trae origine dal Trattato di pace del 1947 tra Italia e potenze alleate e non è mai stata messa in dubbio dalla successiva legislazione statale.

Il problema, ha spiegato Zanin, è che "il porto di Trieste è stato inserito erroneamente nella lista delle zone franche comunitarie, mentre dovrebbe essere considerato fuori dal territorio doganale europeo", ha sottolineato ancora Zanin, spiegando che "L'extradoganalità dei punti franchi renderebbe il Porto di Trieste più attrattivo e competitivo. E tutti i portatori di interesse, dall'Autorità di sistema portuale all'Agenzia Dogane, dalla Confederazione degli spedizionieri alla Confetra, hanno già evidenziato al Consiglio regionale l'importanza strategica della piena attuazione giuridica di questo regime". Nella zona franca, è stato spiegato, non si applicano i dazi cui sono assoggettate le merci di origine extra Ue in base alla tariffa doganale comune.

Rojc (Pd): "C'è comunione d'intenti"

Al dibattito ha partecipato anche la senatrice Tatjana Rojc (Pd), che ha dichiarato come “sul riconoscimento giuridico dell'extradoganalità territoriale del Porto Franco internazionale di Trieste c'è in questo momento una comunione d'intenti che va assolutamente sostenuta. Ringrazio il collega Nannicini che ha promosso questa iniziativa, che può essere importante non solo per Trieste ma avere prospettive molto più ampie”.

“Il reshoring sarebbe una operazione di grande valore economico ma anche di prestigio per un porto a forte vocazione internazionale – ha aggiunto Rojc - con un bacino di utenza che si stende su tutta l'area dell'Europa centrale, dall'area danubiana alla Germania. E’ arrivato il momento di unire le forze e convincere il Governo a notificare all’Europa lo status del porto di Trieste: è un vantaggio competitivo per il Paese che in Italia non toglie nulla a nessuno”.

De Carlo (M5S): "Amplare le prospettive è motore trainante"

Secondo la deputata del MoVimento 5 Stelle FVG, Sabrina De Carlo, "mai come in un momento come questo in cui la città può beneficiare dei contributi e della Visione strategica del Pnrr per ampliare definitivamente i suoi orizzonti economici e commerciali è ora di concretizzare una volta per tutte l'extradoganalita' territoriale del Porto Franco internazionale di Trieste. Ampliare le prospettive della città può essere il motore trainante non solo della ripresa, ma anche di un futuro più solido in cui Trieste possa tornare finalmente ad occupare il posto che le spetta anche a livello internazionale. Per questo è giusto supportare la proposta di inserimento del Porto franco internazionale di Trieste nella lista delle aree extradoganali dell'Unione Europea".

"Ottimo che l’obiettivo sia trasversalmente riconosciuto - conclude -, con la giusta sinergia politica si può infatti arrivare più rapidamente a una soluzione per questa annosa questione che impedisce ormai da troppo tempo il pieno sviluppo delle potenzialità del nostro territorio che grazie a porto e logistica potrebbe tornare a fiorire e guardare anche a mercati ancora più lontani ".

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