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EY presenta il piano di rilancio del Porto Vecchio: intrattenimento, nautica, servizi, ricerca e congressi

Da Dipiazza a Cosolini passando per la Regione, sottolineata l'importanza fondamentale del “fare squadra” con l'obiettivo di conseguire un risultato di enorme valenza strategica per il futuro di Trieste

Presentato alla Centrale Idrodinamica dell'antico scalo, lo studio progettuale di Ernst&Young per il recupero, riuso e valorizzazione della vasta area del Porto Vecchio di Trieste. All’incontro sono intervenuti il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che ha invitato il suo predecessore e colui che ha assegnato l'incarico, l'ex Sindaco Roberto Cosolini, buona parte della Giunta coomunale, l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, Andrea Bassanino, partner di EY, e Pietro Sepe, senior Manager di EY.

Una presentazione in cui tutti gli amministratori, superando le diverse appartenenze politiche, hanno voluto sottolineare l'importanza fondamentale del “fare squadra” con l'obiettivo di conseguire un risultato di enorme valenza strategica per il futuro di Trieste, qual è il recupero e rivitalizzazione di uno spazio che, di fatto, andrà a costituire una “parte nuova di città”, con un'importante estensione della sua area urbana. Infatti, come noto e come lo stesso studio di EY precisa in apertura, l'area del Porto Vecchio di Trieste costituisce un sito di estensione pari a ben 62 ettari sulla cui parte sdemanializzata insistono spazi edificati per 234.000 metri quadrati da riqualificare per utilizzi diversi, oltre agli edifici già a oggi riqualificati e utilizzati per finalità diverse da quelle portuali originarie.

COSOLINI - Dopo una breve introduzione di EY, il sindaco Dipiazza ja lasciato la parola per l'intervento di apertura al suo diretto predecessore Roberto Cosolini il quale, apertamente ringraziando per questa cortesia istituzionale, l'ha indicata a tutti come «segno della comune necessaria collaborazione che ci deve unire per portare avanti un intervento tanto importante quanto complesso da realizzare. A Trieste si è creata una situazione inedita rispetto ad altre apparentemente analoghe operazioni condotte in altri Paesi dove però il vecchio porto era più piccolo rispetto al corpo della città, mentre a Trieste accade esattamente il contrario con l'antico scalo che è di misura rilevantissima rispetto al centro cittadino. Da cui la complessità e l'assoluta opportunità di un dettagliato cronoprogramma come già si è prefigurato». L'ex Sindaco ha concluso sostenendo, tra le tante possibilità da attuare, quella di inserire in Porto Vecchio «quell'ampio Centro Congressi che una città dotata di una straordinaria vocazione e ottima "predisposizione" congressuale attende da tempo».

presentazione studio Ernst&Young dipiazza cosoli-2

ROSSI - Poi è stata la volta dell'assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, in particolare per rendere nota la collaborazione già in atto tra Comune e AcegasApsAmga per delineare gli interventi di infrastrutturazione più immediati e basilari, da compiere quanto prima – unitamente al riordino della viabilità da definire di concerto con l'Autorità Portuale – in modo da presentare agli investitori un'area già predisposta e dotata delle necessarie reti, servizi e collegamenti, e perciò più attraente. Sottolineata l'importanza degli stanziamenti governativi (50 milioni) per i già delineati principali insediamenti culturali nell'area, l'assessore Rossi, anche in tal senso, ha insistito sulla «necessità di una forte condivisione fra tutti gli Enti e realtà, locali e non solo, per un'opera fondamentale che interesserà l'economia e la vita delle future generazioni di questa città».

TORRENTI - «I tempi non saranno brevissimi - ha aggiunto Gianni Torrenti - ma la presenza unita e compatta di tutte le istituzioni è già di per sè una garanzia in prospettiva. Questo è il vero e unico grande progetto di sviluppo per Trieste e per la nostra comunità, un'opportunità da cogliere senza più remore. Inutile parlare di paventati effetti negativi sul resto del patrimonio edilizio cittadino perché dobbiamo avere l'ambizione di sviluppare Trieste ingranando la marcia avanti con forza e convinzione».

DIPIAZZA - Il sindaco Roberto Dipiazza soddisfatto per questa unità raggiunta, fra Enti e realtà locali diverse, attorno all'obiettivo del Porto Vecchio, ha riferito di una serie già notevole di manifestazioni d'interesse che stanno via via pervenendo, tutte di rilievo internazionale. Anch'esse a testimoniare di un momento straordinario e particolarmente favorevole per quelle che potranno essere le opportunità in tal senso, a beneficio dell'intera città. Toccando quindi alcuni primi aspetti di maggior dettaglio Dipiazza ha osservato come i primi interventi, riguardanti la viabilità interna, i principali servizi, e quindi i primi insediamenti delle già previste istituzioni culturali e di ricerca, dovrebbero concretizzarsi in tempi relativamente brevi, mentre per il futuro si può prevedere una giusta “quota” di residenzialità, valutabile in almeno il 10% dell'area, affinchè l'intero spazio assuma, con la presenza fisica delle persone residenti, una sua concreta vitalità.

STUDIO - La parola quindi ai rappresentanti di Ernst&Young per illustrare nel dettaglio le “linee guida”, aggiornate a marzo 2017, per l'impostazione del Piano Strategico del Porto Vecchio, secondo un “progetto di rigenerazione” fondato su un concetto di intervento declinato in cinque ambiti di insediamento, per ciascuno dei quali – hanno spiegato Andrea Bassanino e Pietro Sepe - è prevista la realizzazione di un mix di destinazioni d’uso: l’ambito leisure e di intrattenimento che è il più esteso e quello maggiormente qualificante per la nuova configurazione futura, l’ambito nautico destinato ad attività accessorie a quelle del Terminal Passeggeri che sarà interessato da un potenziamento dei flussi passeggeri intercettati, l’ambito multiservizio che consentirà il consolidamento dell’area come suo nuovo naturale completamento della città; l’ambito destinato alla ricerca e formazione e quello congressuale completano l’iniziativa valorizzando alcune delle principali vocazioni della città di Trieste.

Come per analoghi progetti internazionali, la riqualificazione dell'ex area portuale vedrà la sua realizzazione e completamento su di un orizzonte di medio-lungo termine. Per il Porto Vecchio è stato stimato un orizzonte decennale che, trasversalmente a tutti gli ambiti, prevederà inizialmente l’installazione di destinazioni che favoriscano l’impiego degli spazi in relazione a eventi e attività di valenza pubblica. Queste saranno poi integrate dall’insediamento di funzioni che facilitino l’utilizzo giornaliero dell’area, sia per lo svolgimento della vita lavorativa di parte della città sia per il tempo libero, completate da quegli usi che possano garantire e supportare una sua fruibilità da parte della cittadinanza, 24 ore su 24.

Anche i rappresentanti di EY hanno rimarcato – come già in precedenza gli Amministratori pubblici - l'importanza di una previa buona infrastrutturazione dell'area, la riprogettazione – tra i primi passi da collocare nel “masterplan” - di un'adeguata viabilità e di efficaci collegamenti col trasporto pubblico locale, nonchè l'insediamento di alcune significative realtà di uso pubblico, anche proprio per indicare agli investitori “che le cose si stanno facendo veramente” e così agevolare l'attrazione dei capitali privati. E anche in tal senso hanno sottolineato l'importanza di quella “governance” condivisa che si sta – come detto – finalmente concretizzando.

Sull'intera “operazione” Andrea Bassanino, Partner EY, ha quindi dichiarato: «Siamo fieri di contribuire a quello che potrà rappresentare uno dei più grandi progetti di trasformazione urbana in Europa, che siamo certi potrà dare un impulso significativo al rilancio di Trieste, attraendo investimenti, risorse e utenti dall’ampio ecosistema che gravita sulla città. Per la valorizzazione delle aree del Porto Vecchio di Trieste, EY ha messo a disposizione un team multidisciplinare ed esperienze maturate in alcune delle più importanti trasformazioni urbane internazionali quali Marsiglia, Alessandria d’Egitto e Wuhan in Cina. Le linee guida proposte, che valorizzano elementi storici, tecnologia e innovazione, configurano un polo in cui convivono diverse destinazioni d’uso - dall'intrattenimento all'attività espositiva e congressuale, dai servizi alla ricerca e formazione -, un centro in grado di divenire il cuore pulsante della città».

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