Il "caso" Tuiach approda in aula, il Consiglio regionale approva la mozione
Il testo "censura le esternazioni omofobiche e razziste del consigliere, esprime solidarietà alle persone colpite da violenze e aggressioni omofobiche". Cosolini ha chiesto che venga valutato se esistano gli estremi per la rimozione dal Consiglio per “atti contrari alla Costituzione”
La mozione presentata dal consigliere del Partito Democratico Roberto Cosolini che chiedeva al Consiglio regionale di censurare le “esternazioni omofobiche e razziste” di Fabio Tuiach e al governatore Massimiliano Fedriga di valutare se esistano gli estremi per la sua rimozione per “atti contrati alla Costituzione” è stata approvata dall’aula di piazza Oberdan. Il voto è giunto nella mattinata di oggi 25 marzo durante i lavori consiliari che hanno fatto registrare la soddisfazione dell’ex sindaco di Trieste e l’accoglimento del testo da parte della stessa giunta di centrodestra. “Se non altro – ha riferito Cosolini - è un’espressione chiara dal valore civile e politico”.
La “svolta” di carattere istituzionale, dopo la condanna delle espressioni “inaccettabili ed inqualificabili” rivolte al noto esponente della comunità Lgbt, secondo l'assessore competente in materia, Pierpaolo Roberti, era già stata oggetto del suo personale assenso. “La valutazione non è che viene fatta solo oggi. La persona che avevo conosciuto e con cui, non in modo così netto, condividevo alcuni pensieri, non era più la stessa e, politicamente, l’avevamo allontanata dalla Lega già nel 2017”.
Criticando le “strumentalizzazioni e i giudizi che, voglio ricordare, li esprimeva una stessa persona che poi si candidò con la Lista Cosolini” all’epoca dell’iniziativa di pulizia dello stabilimento dei Topolini che venne poi "cavalcata" a livello politico durante la campagna elettorale che consegnò Trieste nuovamente al centrodestra, Roberti ha infine ricordato che la competenza per quanto riguarda la rimozione è a carico del presidente della Regione. Per quanto riguarda la sospensione è invece a capo all’assessore competente. “Nei 20 anni da quando la competenza è stata trasferita dallo Stato alla Regione – così il leghista – non risultano interventi per gravi violazioni di leggi”.
Per Cosolini, infine, resta da valutare se “comportamenti di questo tipo non possano configurare atti contrari ai valori fondamentali della Costituzione”. Insomma, il "caso" potrebbe riservare ulteriori sviluppi.