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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Falsi incidenti stradali: truffe ai danni delle Generali, avvocato agli arresti domiciliari

12.36 - La misura a carico di un avvocato napoletano che aveva inviato sette richieste di risarcimento alla società assicurativa, senza che i sinistri fossero realmente avvenuti

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un avvocato nato nel 1976 a Napoli e residente ad Avellino, emessa dal Gip del Tribunale di Trieste su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo giuliano. Il professionista, con l’aiuto di un altro complice che procacciava i clienti, ha ideato e attuato truffe ai danni delle Assicurazioni Generali, che come noto hanno sede legale a Trieste.

La truffa scoperta dagli investigatori della Polizia di Stato di Trieste si è concretizzata nell’istruire, predisporre e spedire alle Generali le false denunce e le richieste di risarcimento danni relative a sette falsi incidenti stradali verificatisi a Napoli tra il novembre 2012 e il marzo 2013. Tutti i sinistri denunciati avrebbero coinvolto autobus dell’Azienda Napoletana Mobilità con autovetture e ciclomotori di proprietari in gran parte ignari degli incidenti, i quali non avevano conferito al professionista alcun incarico per la tutela delle proprie posizioni di danneggiati.

Con l’arrivo delle prime richieste di liquidazione, l’Azienda Napoletana Mobilità ha disconosciuto i sette sinistri e informato la Procura della Repubblica di Napoli, che ha poi trasmesso il fascicolo per competenza alla Procura giuliana. Addirittura in un caso uno degli autobus falsamente indicati tra i mezzi coinvolti negli incidenti, era stato fermato per un guasto dall’azienda nel giorno indicato dal professionista nella richiesta di risarcimento, mentre in altri quattro occasioni gli autisti non avevano effettuato alcuna segnalazione di sinistro.

Dalla presentazione della denuncia dell’azienda trasporti del capoluogo partenopeo, è stata avviata un’intensa e proficua attività d’indagine da parte della Polizia di Stato, culminata nella perquisizione disposta nello studio del legale, a carico del quale sono emersi gravi indizi di reato che hanno portato all’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita presso la residenza del professionista ad Avelino.

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