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Cronaca Via Ponziana

Una famiglia con quattro bambini rischia lo sfratto tra due settimane: la denuncia di Usb

La proprietaria vuole vendere, il mercato immobiliare non concede case in affitto a una famiglia straniera di sei persone. Una casa Ater è disponibile tra sei mesi e lo sfratto esecutivo scatta il quattro ottobre. Grilli: "Presentino domanda per il fondo di emergenza o alloggio temporaneo, li aiuteremo a farlo"

Una famiglia con quattro bambini potrebbe finire in mezzo alla strada tra due settimane in seguito a sfratto esecutivo: è quanto segnalato dall’Unione sindacale di base (Usb), che sta assistendo il padre di famiglia. Non parliamo di morosità incolpevole, un problema che a Trieste riguarda oltre 700 famiglie che, anche a causa del Covid, hanno difficoltà a pagare il canone e rischiano di trovarsi senza un tetto con l’imminente sblocco degli sfratti disposto dal Governo. Questo specifico caso è differente ma, sostiene Usb, è collegato a un “problema generale di Trieste legato al fondamentale diritto all’abitazione, con mancanza di alloggi popolari e numerose case sfitte anche nel privato”. Il caso è stato presentato in conferenza stampa ieri, lunedì 13 settembre, da Usb e Assemblea per la casa.

Il suddetto capofamiglia, che chiameremo A, non ha un problema di morosità ma la padrona di casa ha deciso di vendere l’appartamento e si è rivolta al tribunale per disporre lo sfratto esecutivo. A, Kossovaro d’origine ma cittadino italiano, ha uno stipendio di 2000 euro al mese ma per il mercato immobiliare non ha garanzie sufficienti e nessuna agenzia immobiliare è disposta a concedergli una casa in affitto. Inoltre, con i prezzi di mercato (una casa adeguata non costerebbe meno di 800 euro mensili), non sarebbe in grado di mantenere la sua famiglia. Il Comune ha di recente istituito un fondo da 850mila euro proprio per emergenze abitative come questa, ma stando a quanto raccontato in conferenza stampa, nemmeno questa sarebbe stata una garanzia sufficiente per il mercato privato, ancora ‘inaccessibile’ a un nucleo familiare così numeroso.

La famiglia si è rivolta all’Ater che, nonostante i punti in più in graduatoria derivanti dal rischio sfratto, ha dato la disponibilità di un alloggio appena nella primavera del 2022, e lo sfratto scatta il prossimo quattro ottobre. A si è rivolto anche a Usb, che si è messa in contatto con l’assessorato alle politiche sociali: “L’assessore Grilli non ci ha dato udienza, la segreteria ci ha detto che il Comune non ha appartamenti – spiegano i sindacalisti Giorgio Vesnaver e Davide Pittoni –. L’unica soluzione che ci è stata proposta è un alloggio al Teresiano, struttura gestita dalla Caritas che ospita persone con disagi di ogni genere, non certo adatta a quattro bambini, la più giovane dei quali ha dodici anni e sta vivendo malissimo questa situazione. Quattro bambini rischiano di rimanere per strada, sbalordisce la mancanza di umanità di Ater e delle istituzioni”.

“Ho chiesto alla proprietaria di poter rimanere fino a marzo, quando ci verrebbe assegnata la casa Ater – ha spiegato A - ma lei ci ha negato questa possibilità anche se non ha urgenza di vendere perché ha diversi altri appartamenti. Non ho mai saltato un pagamento e ho proposto anche di pagare di più, ma non è servito. Mi è stato detto di tornarmene al mio paese ma sono cittadino italiano, sono qui da 20 anni e i miei figli sono nati qui. Mi è stato anche detto che non ce ne andiamo dalla porta ci faranno uscire dalla terrazza, e i miei figli hanno sentito tutto”.

L’assessore Grilli, contattato al telefono per replica, ha fornito una possibile soluzione: “La famiglia può presentare domanda per il fondo comunale da 850mila euro, che permette di finanziare l’affitto in una casa privata temporaneamente, fino a quando non sarà disponibile l’alloggio Ater. Abbiamo anche degli appartamenti che Ater ci ha concesso proprio per queste situazioni di sfratto imminente, ci sono ancora posti disponibili a quanto mi risulta. C’è una graduatoria ma considerando che ci sono quattro bambini, la famiglia finirebbe immediatamente ai primi posti. Se non hanno ancora presentato domanda li agganceremo e li aiuteremo a farlo”.

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