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Cronaca

Famiglia, Serracchiani: «la Regione può diventare laboratorio in materia di diritti civili»

Lo ha sottolineato la presidente della Regione: «Il tema complesso dell'affidamento condiviso deve essere approfondito anche dagli amministratori pubblici»

«Il tema complesso dell'affidamento condiviso non interessa solo avvocati e operatori della giustizia, ma deve essere approfondito anche dagli amministratori pubblici, a cui sempre più spesso cittadini e associazioni si rivolgono per ottenere attenzione, riconoscimento, risorse».

Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani portando il suo saluto alla tavola rotonda "I padri. Consapevolezza del ruolo nell'affido condiviso dei figli"organizzata a Tolmezzo dall'AIAF - Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori, con il patrocinio degli Ordini provinciali degli avvocati del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Tolmezzo e la Regione.

«La Regione considera importante questo convegno che aggiorna dal punto di vista legislativo - ha aggiunto la presidente - un tema sociale e culturale che tocca tutti. Anche se l'amministrazione regionale non ha competenza diretta in materia di diritti civili, trovo comunque opportuno che quei territori che sono in grado di proporre contributi e richieste si facciano portatori di nuove istanze e modelli per contribuire alla soluzione di questioni in continua evoluzione nel quadro del diritto della famiglia».

Alla tavola rotonda ha portato il suo contributo l'avvocato Maurizio Paniz, già relatore della legge 54/2006 sull'affidamento condiviso, tracciando un bilancio a otto anni dalla sua introduzione.

«Una legge - ha ricordato Paniz - che ha avuto tra i suoi risultati positivi l'introduzione nel sentire comune del principio per cui i figli non sono patrimonio  unilaterale di un solo genitore». Proprio a tal proposito l'avvocato ha consigliato l'applicazione dell'affidamento condiviso anche in caso di grande conflittualità tra genitori "per evitare che i figli diventino 'arma di ricatto', in linea con quanto suggerisce la Cassazione».

Tra le questioni su cui c'è bisogno ancora di calibrare il dispositivo legislativo, secondo Paniz, ci sono la soluzione dei conflitti di competenza tra Tribunale dei minori e quello ordinario; l'obbligo di audizione dei minori, tema sul quale è intervenuta anche la Corte costituzionale nel 2002; la doppia residenza e il doppio cognome per i minori, «su cui l'Italia è ancora molto indietro», ha Commentato Paniz.

Sono intervenuti inoltre, moderati dalla presidente AIAF FVG Maria Antonia Pili e introdotti dalla presidente dell'Ordine degli avvocati di Tolmezzo Barbara Comparetti, Ethel Carri per l'associazione Donne in rete contro la violenza, il mediatore familiare Roberto Collovati, gli psicologi Luca Chicco e Giorgio Trost.

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