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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Era fascista", contestato il film su Norma Cossetto

Il Partito Comunista di Pordenone distribuisce fuori dal cinema un volantino in cui 'Red Land' è definito "Pura propaganda, una rilettura della storia. Abbiamo sterminato decine e decine di migliaia di Yugoslavi: è così strano se poi ci furono vendette?". Giacomelli (FdI): "Fanno schifo"

"Chi era Norma Cossetto? Era una fascista, esponente della gioventù universitaria fascista figlia di Giuseppe Cossetto segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada e già podestà di quel comune. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne “vendicata“ e con la fucilazione di 15 partigiani da parte dei tedeschi". Con queste parole esordisce il volantino distribuito dal Partito Comunista di Pordenone fuori dal Cinema Zero, prima della proiezione del film 'Red Land - Rosso Istria', volantino poi fotografato e postato su Facebook dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Claudio Giacomelli, che commenta: "Questi fanno schifo".

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Crimini fascisti

Così argomenta il Partito Comunista di Pordenone nel testo: "Prima di cercare di infangare la resistenza al nazifascismo bisognerebbe ricordare che furono l’Italia e la Germania che nel 1941 invasero la Jugoslavia. Bisognerebbe ricordare i massacri compiuti dai fascisti a danno della popolazione jugoslava bisognerebbe ricordare i campi di concentramento fascisti istituiti anche in FVG", dichiarando poi: "Abbiamo sterminato decine e decine di migliaia di Yugoslavi: è così strano se poi ci furono alcune vendette?".

"Fascista" al regista di Rosso Istria. Il regista: "No comment"

"Pura propaganda"

Un'accusa diretta a Cinema Zero, per aver proiettato "un film di pura propaganda dove l’immagine dei partigiani viene denigrata e portata ad esempio del male assoluto, dove i fatti storici vengono romanzati e portati ad unica Lettura della verità, un film che si china a quella narrazione contemporanea che vorrebbe cambiare la storia e si genuflette a una rilettura che vorrebbe paragonare un regime repressivo e sanguinario alla lotta di liberazione di un popolo".

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