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Cronaca

La Ferriera risponde a Dipiazza e minaccia azioni risarcitorie: «Impossibilità di aderire alle richieste, mantenimento area a caldo»

La Siderurgica Triestina risponde alla lettera inviata dal sindaco Roberto Dipiazza il 28 luglio scorso, dichiarando «l'impossibilità di aderire alla richiesta formulata», il mantenimento dell'area a caldo e minaccia azioni risarcitorie per le passate e future dichiarazioni «per i danni, anche all'immagine, che venissero ingiustamente provocati»

La Siderurgica Triestina, attraverso il suo amministratore delegato, l'ingegnere Antonio Lupoli, risponde alla lettera aperta inviata dal sindaco Roberto Dipiazza nella quale lo stesso chiedeva tre sostanziali richieste: il  rilascio dei dati produzione e sforamenti; 6 mesi e non 30 pe risanamento acustico; la costituzione Nucleo Operativo composto tra l'altro anche da referenti comitati e associazioni ambientaliste. 

Ecco il testo integrale inviato dall'a.d. Lupoli: 

Antonio Lupoli-2

«Ill. mo Signor Sindaco, 

riscontriamo la cortese Sua in oggetto, con la quale sono formulate tre richieste, relative ai dati di produzione mensile di ghisa e coke, all'attuazione degli interventi di risanamento acustico dello stabilimento, alla costituzione di un organismo misto di verifica.

A tale riguardo, la Società non può che evidenziare che l'attività produttiva di Siderurgica Triestina è svolta sul presupposto sia dell'accordo di programma del 30.1.2014, sia dell'accordo di programma del 21.11.2014, concluso con gli enti cui la presente è inviata per conoscenza.

Sul presupposto della realizzazione degli impegni previsti da tali accordi è stato poi rilasciato a Siderurgica Triestina s.r.l. il rinnovo con valenza di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA, n.d.r.), che prevede a sua volta limiti e prescrizioni all'attività produttiva e specifiche modalità di monitoraggio e controllo.

La società, dunque, è vincolata da precisi obblighi convenzionali con le amministrazioni ed è altresì assoggettata ad attività di monitoraggio e controllo che sono dettagliatamente definite dagli atti sopra descritti, in attuazione dell'accordo di programma sopra richiamato.

Da ciò consegue, quindi, l'impossibilità di aderire alla richiesta formulata, poiché quanto richiesto verrebbe necessariamente ad interferire con un impianto convenzionale ed autorizzatorio cogente e dettagliatamente delineato.

Nell'occasine, tuttavia, anche a fronte di recenti Sue dichiarazioni contenute negli organi di stampa, si ritengono opportune alcune precisazioni, che erano già state sottoposte all'amministrazione comunale precedente.

In particolare, corre l'obbligo di evidenziare che sul presupposto delgi atti convenzionali che si sono richiamati e, poi, del rinnovo dell'AIA, la scrivente ha assunto l'impegno di realizzare nello stabilimento industriale di Servola rilevanti interventi, opere ed attività di prevenzione, di messa in sicurezza operativa e di monitoraggio, nonché altre importanti attività, che interessano sia l'area a caldo (cokeria, altoforno, agglomerato), sia le aree adibite ad altre attività svolte nel sito (logistica), nonché un consistente investimento relativo alle nuove attività di reindustrializzazione con il laminatoio a freddo.

Da tali atti convenzionali, dunque, si ricava che il presupposto degli impegni contrattualmente assunti da parte di Siderurgica Triestina s.r.l. - puntualmente tradotti nel Piano finanziario dalla stessa presentato ai fini della partecipazione alla procedura ed alla sua aggiudicazione - è costituito dalla gestione dell'impianto industriale, comprensivo dell'area a caldo.

Correlativo impegno convenzionale in merito al mantenimento dell'area a caldo hanno assunto gli enti firmatari dell'Accordo di programma del 30.1.2014 e del successivo accordo di programma ex art. 252-bis del d. lgs. n. 152 del 2006, che prescrivono importanti interventi su tale fondamentale settore dello stabilimento, poi recepiti dall'AIA.

Il provvedimento che ha recentemente disposto il rinnovo dell'A.I.A. a seguito del riesame dell'originaria autorizzazione rilasciata nel 2008 costituisce - anche sotto questo aspetto - la puntuale attuazione della disciplina convenzionale.

Appare necessario evidenziare che a tale assetto convenzionale in essere tra le parti trovano piena applicazione i principi civilistici relativi alle obbligazioni ed ai contratti, che impongono alle parti di astenersi dall'adozione di comportamenti contrastanti con la regolamentazione convenzionale e che impongono altresì che - laddove le condizioni originarie dell'accordo fra le parti abbiano a modificarsi - il piano finanziario originariamente presentato debba essere revisionato ovvero, nell'ipotesi limite, nella quale le originarie condizioni presupposte vengano meno e l'investimento diventi insostenibile sul piano finanziario, l'accordo sia risolto.

Si deve quindi rilevare che ogni iniziativa che fosse idonea ad incidere sul contesto convenzionale che si è sopra descritto ed a determinare una violazione degli impegni vincolanti assunti dagli enti firmatari, in quanto unilateralmente modificativa degli accordi fra le parti, esporrebbe l'amministrazione che ne fosse autrice ad una responsabilità risarcitoria.

Inoltre, una iniziativa di tale genere sarebbe altresì in grado di determinare una modifica dei presupposti originari delle condizioni convenionali pattuite, idonee a rendere indispensabile la rimodellazione del Programma degli investimenti da parte dell'Azienda ovvero, nell'ipotesi limite, la risoluzione degli impegni convenzionali in essere, per la sopravvenuta insostenibilità finanziaria dell'iniziativa.

Tanto doverosamente evidenziato, Siderurdica Triestina s.r.l. non può che auspicare, anche da parte dell'amministrazione comunale da Lei guidata, una fattiva collaborazione alla piena realizzazione del progetto aziendale, essendo l'Azienda fermamente determinata a proseguire nelle attività imprenditoriali convenute e programmate con le amministrazioni firmatarie degli accordi sopra richiamati, che essa intende portare a completamento nel pieno rispetto degli obbiettivi di riconversione produttiva e di risanamento ambientale ai quali si è convenzionalmente impegnata.

Si deve comunque evidenziare che non esiteremo a ricorrere a tutte le opportune azioni di tutela per i danni, anche all'immagine, che venissero ingiustamente provocati alla nostra attività ed ai nostri dipendenti, riservandoci altresì di agire per i pregiudizi che sono già stati determinati dalle dichiarazioni rese alla stampa, ferma restando la nostra piena disponibilità al confronto collaborativo». 

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