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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ferriera, Circolo Miani: petizione sottoscritta da oltre 10 mila triestini consegnata in Regione

Sottoscritta da circa 10.200 cittadini, nella petizione si chiede la chiusura dell'impianto di cokeria, il fermo anche dell'altoforno e il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l'impiego del personale nella rimozione della cokeria e delle bonifiche e messe in sicurezza

La petizione "Fermiamo l'inquinamento per la nostra salute e la nostra vita", promossa dal Circolo Miani di Trieste, è stata depositata nelle mani del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, l'11 maggio scorso. Oggi la IV Commissione consiliare - presidente Vittorino Boem (Pd) - ha effettuato delle audizioni a essa correlate con lo scopo di parlare della situazione della Ferriera di Servola e non da ultimo di inquinamento e ricadute sulla salute.

Sottoscritta da circa 10.200 cittadini, nella petizione si chiede la chiusura dell'impianto di cokeria, il fermo anche dell'altoforno (con la verifica del rispetto delle prescrizioni sui lavori di bonifica da effettuare indicati nella perizia della Procura della Repubblica e nelle prescrizioni regionali) e il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l'impiego del personale nella rimozione della cokeria e delle bonifiche e messe in sicurezza. La raccolta delle firme - è stato fatto presente dal primo firmatario, Maurizio Fogar - non è avvenuta solo nei soliti rioni triestini di Servola, Chiarbola e San Sabba, ma anche nel centro città e in molte altre zone, riscontrando un interesse altissimo e immediato da parte dei cittadini.

La buona riuscita del progetto di rilancio della Ferriera deve passare senza dubbio attraverso la risoluzione dei problemi ambientali. Il risanamento dell'ambiente è stato alla base dell'accordo con la nuova proprietà, la Siderurgica Triestina del Gruppo Arvedi: così per i rappresentanti sindacali, solidali su questo punto. Prima di parlare dell'efficacia degli interventi, però, attendono la fine dei lavori.

Per Confindustria FVG si parla di un'azienda che si presentava di fatto fallita, con un problema di inquinamento rilevante per tutta la regione, e che attraverso un lungo tavolo di lavoro è arrivata a un primo accordo di programma quadro in cui già si prevedeva, per il nuovo soggetto imprenditoriale, una riqualificazione ambientale. Nel novembre 2014, Siderurgica Triestina ha sottoscritto tutti gli interventi previsti in tal senso, da concludere entro il 2015. L'auspicio è il buon funzionamento dell'area a caldo nel rispetto del Piano ambientale, perché questo significa dai 200 ai 300 nuovi posti di lavoro.

Indispensabile il pieno rispetto delle norme, per la Lega navale italiana. 

Per il rappresentante dei sindacati autonomi dei lavoratori, una responsabilità risiede nei tanti passaggi di proprietà registrati dallo stabilimento. I 187 milioni messi dall'azienda oggi sono tanti - ha detto -, ma non sappiamo se sono sufficienti. Certo è che è l'occasione del fare, e del fare senza dilazioni, che la politica non può perdere perché si tratta di tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori, e il posto di lavoro di questi ultimi.

Sono 41 i milioni che come contribuenti abbiamo speso causa Ferriera - ha fatto presente il movimento "Fare ambiente", durissimo sulla situazione ambientale di Servola, ma anche dell'area sino a Muggia. Se le scadenze non saranno rispettate, si chiuda l'area a caldo della Ferriera - ha chiosato -, come un qualunque cittadino può essere punito se non fa i dovuti controlli annuali alla propria caldaia o alla propria auto. 

Per il risanamento dello stabilimento siderurgico - ha rincarato Legambiente - si impegnano soldi pubblici, il che significa soldi di noi cittadini e dunque siamo tutti un po' soci della Siderurgica Triestina e del Gruppo Arvedi. Allora, visto che siamo tutti soci, abbiamo il diritto di chiedere che si faccia di più per il nostro ambiente, per la nostra salute. Molto dipende anche dai controlli effettuati dall'Arpa.

La pericolosa situazione inquinanti nell'intervento dell'associazione "Servola respira", che poi ha accusato le istituzioni di essere tutte latitanti. 

"No smog" di Trieste ha affermato di essere una piccola associazione che ha una unica possibilità: "Difenderci come possiamo dall'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che, è scontato, sarà rilasciata allo stabilimento perché continui a restare aperto". E ha mostrato delle foto dei fumi e delle polveri inquinanti che si registrano tra i rioni triestini di Servola, Chiarbola e Valmaura ma non solo, con dei picchi nel corrente anno - ha detto - nonostante le migliorie sbandierate dalla nuova proprietà della Ferriera. E non meno inquinanti sono i rumori.

Il Circolo Miani ha fatto presente che di queste cose si parla dal 1998 e ha accusato sindacati e Confindustria di essere stati assenti in tutti questi anni, pronti però oggi ad accusare la passata proprietà come unica responsabile del misfatto. 

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