rotate-mobile
Cronaca

Gruppo Arvedi, accordo con le banche per un finanziamento da 240 milioni di euro

L'investimento serve a completare il piano industriale 2015/2020 avviato su Cremona e Trieste

Accordo siglato tra Acciaieria Arvedi (assistito dallo studio legale White & Case) e il sindacato di banche guidato da Intesa Sanpaolo, per il tramite-Banca IMI, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Monte dei Paschi nel ruolo di Mandated Lead Arrangers e Bookrunners e costituito inoltre da Cariparma, Banca del Mezzogiorno, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e UBI Banca quali banche finanziatrici (assistite dallo studio legale Clifford Chance), con Banca IMI nel ruolo di Banca Agente, per un financing a medio-lungo termine di 240 milioni di euro finalizzato a rimborsare integralmente l’importo residuo (29 milioni per capitale e interesse) derivante dal contratto di finanziamento originario e principalmente supportare finanziariamente gli investimenti del Piano Industriale 2015/2020.

«Tale Piano Industriale prevede investimenti per circa 300 milioni di euro, già interamente avviati e in parte finanziati da BEI (100 milioni di euro) nell’ambito del cosiddetto Piano Juenker - spiega la nota della Siderurgica Triestina -. Asse portante del Piano è l’integrazione industriale tra Acciaieria Arvedi (Cremona) e Siderurgica Triestina (Trieste), attraverso l’installazione a Cremona di un nuovo forno elettrico di ultima generazione (in sostituzione di un impianto esistente) alimentato in parte dalla ghisa prodotta a Servola (Trieste) e in grado di aumentare la capacità produttiva di circa 400.000 tonnellate di acciai speciali (tra cui l’acciaio magnetico a grano non orientato) che saranno trasformate in coils laminati a freddo dal moderno impianto appositamente insediato nel sito triestino».

«Il Piano Industriale 2015-2020 completa il piano decennale avviato da Arvedi nel 2005 - continua il comunicato stampa -.  Da allora il Gruppo cremonese ha investito oltre 1,2 miliardi di euro, incrementando la propria produzione di prodotti siderurgici da 1,5 a 3,8 milioni di tonnellate annue (in un periodo in cui la siderurgia europea ha registrato una riduzione della produzione del 25%) e mantenendo una redditività costante prossima al 9% di EBITDA (nonostante una caduta dei prezzi di oltre il 50%)».

«In questo modo Acciaieria Arvedi verticalizzerà il 100% della sua produzione di coils a caldo - conclude la nota -, attraverso decapaggio, laminazione a freddo, zincatura e preverniciatura, offrendo al mercato una vasta gamma di prodotti incentrata sugli acciai speciali di ultima generazione».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gruppo Arvedi, accordo con le banche per un finanziamento da 240 milioni di euro

TriestePrima è in caricamento