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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ferriera, il Comitato pronto a scendere in piazza: «Picchetto permanente davanti la Regione»

Dipiazza e Polli: «Pronta un'eventuale ordinanza se l'incontro al Ministero con Arvedi non porta ai frutti sperati»

Sono due le strade che Trieste intramprenderà per giungere all'agognata chiusura dell'area a caldo della Ferriera: una via amministrativa e una cittadina, ma entrambe dettate da un comune intento, la revisione dell'Aia concessa alla Siderurgica Triestina

Nel ripercorrere alcune delle principali azioni intraprese dall'Amministrazione comunele, il sindaco Roberto Dipiazza ieri sera, all'assemblea pubblica convocata dal Comitato 5 dicembre, si è soffermato sull'importanza «di essere riusciti a far convocare a Roma al Ministero Arvedi (oggi, 25 maggio, ndr) per le inadempienze sul piano del rumore e la mancata copertura dei parchi minerali. Non hanno risposto alla lettera dei Vigili del fuoco che non riguardava solo i cittadini, ma anche i lavoratori. Inoltre sono che a settembre non spenderanno i soldi per mettere a posto l'altoforno, ma succederà altro».

Dipiazza ha ricordato poi che «noi nel 2013 avevamo chiuso ma qualcuno ha voluto riaprire lo stabilimento superfinanziando la società; ma resto ottimista che riusciremo a chiudere l'area a caldo come abbiamo promesso»; infine il sindaco ha parlato di un incontro avuto con il procuratore capo Mastelloni che sta portando avanti diversi filoni d'indagine e con cui ho parlato del fatto che «bisogna si tutelare i lavoratori della Ferriera, ma allora anche quelli della movida in via Torino».

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«Ci aspettiamo un'azione forte dal Ministero, anche in considerazione del piano antirumore che per noi era una presa in giro visto che parlava di 40 decibel che neanche in Carso di sera. Ricordo poi alla città che le polveri non arrivano sono a Servola, non è un problema solo dei servolani, ma di tutta la città», ha ribadito l'assessore all'Ambiente Luisa Polli che poi, incalzata dal Comitato sull'eventualità di conseguenze lievi dopo l'incontro al Ministero, ha spiegato che «è già quasi pronta un'ordinanza per le inottemperanza dell'Aia che questa volta verrà indirizzata al commissario, ossia Debora Serracchiani. Se la presidente avesse rispettato gli step previsti dalla legge non saremmo in questa situazione. A quel punt (circa 10 giorni dopo la pubblicazione del verbale dell'incontro a Roma) la Regione dovrà cominciare a lavorare con il Comune, tirando una riga e lavorando tutto insieme».

Quanto ai cittadini, c'è chi ha proposta una "class action" contro Arvedi con richiesta di risarcimento danni esistenziali da parte della società. Mentre il Comitato 5 dicembre si sta già organizzando per un «picchetto permanente davanti il palazzo della Regione in piazza Unità, perché è la presidente Serracchiani l'obiettivo dell'azione. Dobbiamo essere pronti dal momento in cui il sindaco emana l'ordinanza. Dobbiamo essere in tanti, avere strutture e attrezzature», ha detto Barbara Belluzzo. «Qualunque tipo di azione non può prescindere dall'annullamento dell'Aia che è la cosa che blocca tutto perché è molto difficile da agirare (Dipiazza ha ricordato che la sua ordinanza del 11 novembre 2016 aspetta ancora la sentenza del Tar, ndr) - ha spiegato Andrea Rodriguez -. Arvedi rifiutando poi l'ordinanza sindacale perchè non ritiene il sindaco in potere di farlo ha detto anche "non rispondo ai cittadini di Trieste", un'offesa vera e proprio e non ci possono essere divisioni. Ora dobbiamo scendere in piazza in modo permanente finché non viene rivista l'Aia». «Do la mia disponibilità, anche finanziaria, ma ricordo che i 50 consiglieri regionali li abbiamo anche in piazza Oberdan e dobbiamo sensibilizzare anche loro», ha aggiunto infine il sindaco Dipiazza. 

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