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Cronaca

Blitz della Finanza sui subappalti in Fincantieri: un arresto, 19 aziende coinvolte e 34 indagati

Le aziende avrebbero sottopagato i lavoratori, dichiarando il falso nelle buste paga. I funzionari di Fincantieri sarebbero stati pagati per consentire alle imprese affidatarie di allungare i tempi di lavoro. L'azienda: "Totale estraneità ai fatti"

Un arresto, 19 aziende coinvolte e complessivamente 34 indagati tra cui 12 dirigenti e funzionari di Fincantieri. E' questo l'esito di un'operazione della Guardia di finanza di Venezia relativa ad una serie di presunti reati legati ai lavori affidati in subappalto dallo stesso colosso della cantieristica. Le indagini riguardano accuse a vario titolo, vale a dire presunto sfruttamento della manodopera, corruzione tra privati, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture false.

Tra gli indagati ci sono anche 12 tra dirigenti e funzionari della stessa Fincantieri che si è immediatamente dissociata dai fatti, evidenziando la propria estraneità. Inoltre, a finire nel mirino dei finanzieri un cittadino bengalese per cui è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e il sequestro preventivo di oltre 200mila euro per il presunto reato di sfruttamento della manodopera. Le perquisizioni in corso sono 80. 

Sfruttamento della manodopera

L'operazione, diretta dalla procura veneziana, vede indagate in tutto 34 persone e ha permesso di «acquisire gravi indizi di un sistematico sfruttamento di numerosi lavoratori stranieri, per lo più bengalesi e albanesi, dipendenti di imprese gestite da connazionali impiegati nell'esecuzione di lavori connessi alla realizzazione delle navi da crociera presso i cantieri di Marghera di Fincantieri s.p.a.».

Lo sfruttamento si sarebbe realizzato retribuendo i lavoratori con il sistema della "paga globale", attraverso cui nelle buste paga venivano certificati i compensi spettanti in base al contratto nazionale, mentre in realtà ai dipendenti veniva corrisposto un importo molto inferiore, senza il riconoscimento di ferie e altre voci. Stando a quanto ricostruito, per garantire la corrispondenza tra gli importi pagati e quelli indicati in busta paga venivano indicate alcune voci fasulle, oppure un numero di ore lavorate inferiore a quelle reali.

Dirigenti corrotti

Non solo: secondo i finanzieri, alcuni dirigenti e funzionari di Fincantieri sarebbero stati corrotti (con «denaro e altre utilità») dalle imprese subaffidatarie per consentire a queste ultiume di completare i lavori in un tempo più lungo rispetto a quello pattuito dal contratto, con la giustificazione formale di non conformità dei lavori eseguiti o con richieste di modifiche in corso d'opera.

Per ultimare i lavori nelle ristrette tempistiche inizialmente concordate, infatti, le società subaffidatarie avrebbero impiegato un maggior numero di dipendenti che sono stati retribuiti con il sistema della paga globale: in questo modo le aziende percepivano denaro extra, una parte del quale veniva consegnato ai dirigenti di Fincantieri. L'indagine è svolta, su delega della procura, dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Venezia. Le aziende hanno sede in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Campania, Puglia e Sicilia.

La replica di Fincantieri

La società ha prontamente preso le distanze dalla vicenda. Fincantieri infatti «rivendica la propria estraneità rispetto ai fatti cui le indagini si riferiscono e sta assicurando piena collaborazione agli inquirenti e auspica che verrà dimostrata la completa estraneità dei propri dipendenti. Laddove invece le accuse venissero confermate, la società adotterà immediati provvedimenti nei confronti di dipendenti che si fossero resi responsabili di condotte illecite, lesive dell’immagine della società. Fincantieri adotta, anche in quanto emittente quotato, gli standard più elevati di compliance operativa e normativa, e impronta costantemente la propria azione a principi etici e di massima trasparenza».

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