Ecco il Dpcm anti varianti: che cosa cambia dal 6 marzo
La variante inglese è prevalente e si diffonde nelle scuole, ma preoccupano anche la brasiliana e sudafricana. Firmato il primo decreto ministeriale del nuovo governo per contrastare la diffusione del coronavirus. Ecco tutte le nuove regole
Il presidente del Consiglio Mario Draghi non cambia, al momento, le modalità per fissare le regole anti-covid: il 6 marzo entrerà in vigore un nuovo Dpcm - Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri - che viene illustrato questa sera in conferenza stampa dalla Ministra per gli Affari Regionale, Mariastella Gelmini, e dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, nel cortile di Palazzo Chigi. Le restrizioni comprenderanno anche i gironi di Pasqua e Pasquetta.
"La vittoria della battaglia sanitaria è la prima mattonella" per la ripresa, ha detto il Ministro Speranza "facciamo i conti però con le varianti. Il Dpcm prova a mantenere un impianto di conservazione delle misure essenziali vigenti, ed è confermato il modello per aree e colori, sulla base del quadro epidemiologico. Le festività pasquali sono comprese nella fascia del Dpcm. Il Governo valuterà, con il supporto tecnico-scientifico, l'evoluzione della curva epidemiologica e valuterà nelle settimane che verranno come eventualmente adeguare le misure rispetto a un obiettivo che al momento e' piuttosto distante sul piano temporale".
"Non è un decreto last minute - ha detto la ministra Gelmini - abbiamo provato di acquisire il punto di vista degli amministratori - quindi il ringraziamento alle regioni e ai comuni. Le disposizioni per il cambio di fascia (colori) quindi non partiranno dal week-end - ma dal lunedì".
"La variante inglese è prevalente e ha una elevata capacità di diffusione tra le fasce di popolazione più giovane". Come ha spiegato da Silvio Brusaferro dell'istituto superiore di sanità la variante inglese si diffonde tra il 35 e il 40% più velocemente. "Nella prima metà di marzo sarà la variante dominante". Ma particolare apprensione arriva dalla diffusione della variante brasiliana che al 18 febbraio era stimata intorno al 4,3% (0%-36,2%). In particolare sarebbe diffusa nelle regioni del Centro Italia (Umbria, Toscana, Lazio, Marche).
Queste le misure che saranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021
- Fino al 27 marzo confermato il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l'eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.
- Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
- Nelle zone bianche resta solo l'obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali, così come i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).
- Nelle zone rosse sospensione dell'attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nelle zone arancioni e gialle i Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell'attività scolastica per via delle varianti e nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell'arco di 7 giorni.
- Dal 27 marzo i musei (già riaperti durante la settimana in zona gialla) potranno riaprire anche il sabato e giorni festivi.
- Dal 27 marzo, nelle zone gialle possibile riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento: la capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all`aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
- Restano chiuse palestre, piscine e impianti sciistici.