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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Firme contro l'accoglienza a Barcola: «Iniziativa di dubbia legalità»

13.25 - Il Consorzio Italiano di Solidarietà: «Non saranno tollerate iniziative e azioni che, travalicando l'espressione delle libere opinioni, rappresentano di fatto un incitamento alla discriminazione e ostacolano i programmi di accoglienza dei richiedenti asilo previsti per legge»

In relazione alle notizie di stampa sulla raccolta di firme contro l'accoglienza dei richiedenti asilo a Barcola promossa dal consigliere Babuder della terza circoscrizione, il presente ente che, nell'ambito della Convenzione con il Comune di Trieste e la Prefettura di Trieste, gestisce il sistema di accoglienza per richiedenti asilo, intende pecisare quanto segue.

L'accoglienza dei richiedenti asilo è un obbligo posto in capo allo Stato dalla Costituzione, da normative dell'Unione Europea e da normative interne (segnatamente il D.Lgs 140/05, il D.Lgs 25/08 e il D.Lgs 18/14).

A Trieste, l'accoglienza dei richiedenti asilo è realizzata sin dal 2001 con eccellenti risultati, anche in termini di ricadute positive sul tessuto socio-economico e culturale cittadino. Peraltro, il programma realizzato a Trieste è valutato dal Ministero dell'Interno (vedasi graduatoria progetti SPRAR) come uno dei migliori in Italia.

La scelta perseguita a Trieste da oltre un decennio è quella della cosidedetta "accoglienza diffusa" attraverso piccole unità alloggio ubicate presso tutti i quartieri cittadini in modo da evitare i disagi derivanti dalle grande concentrazioni.

Nei limiti del possibile detto approccio è stato perseguito anche nella gestione della attuale così detta "emergenza" conseguente al forte aumento del numero di rifugiati presenti in città, aumento conseguente sia agli invii del sistema "Mare Nostrum" sia agli arrivi via terra di rifugiati provenienti da territori martoriati dalla guerra quali l'Afghanistan o altri paesi quali l'Iraq, il Pakistan e l'Iran dove si verificano sistematiche violazioni dei diritti umani.

L'accoglienza presso l'Hotel Tritone di 15 richiedenti asilo si inserisce nel programma di cui sopra, in ragione del piccolo numero e della natura famigliare della accoglienza presso detto albergo. Tale accoglienza era già stata attuata nell'inverno 2013-2014, con gli stessi numeri e modalità, senza che questo facesse emergere alcuna problematica. Invero, nessuno si era neppure accorto della presenza dei rifugiati presso la struttura.

Ogni gruppo di richiedenti ospitato nelle varie strutture, e tra esse anche l'Hotel Tritone, è seguito da qualificati operatori sociali che si occupano dell'inserimento nel tessuto cittadino delle persone accolte, dei corsi di italiano e di ogni altro aspetto utile a favorire una ordinata convivenza.

Nel nostro ordinamento costituzionale le legittime opinioni politiche non possono mai, in nessun caso, incitare ad un procurato allarme e invitare a violare i diritti fondamentali della persona, anche creando ad arte attorno a determinati gruppi di persone "deboli", senza una rete sociale e bisognose di protezione quali oggi sono i rifugiati, un discredito generale attribuendo a dette persone nel loro complesso comportamenti devianti. L'ICS ricorda che l'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi costituisce un reato penalmente perseguibile.

Per tali ragioni l'ICS valuterà con la massima attenzione l'attivazione di opportune azioni legali nei confronti degli autori e sostenitori di azioni di volgare ed aperta ostilità verso l'accoglienza dei rifugiati, azioni che una piccola ma rumorosa minoranza sta attuando in una città che, anche in ragione della sua storia, viene considerata – a ragione – un esempio di accoglienza e convivenza in Italia.

L'ICS chiede a tutte le istituzioni, ed in primis alla Prefettura di Trieste e al Comune di Trieste, di assumere tutte le azioni necessarie ad inviduare comportamernti contra legem e a porre fine a iniziative pericolose per la civile convivenza.

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