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Il presidio

Flex, posti di lavoro a rischio: lunedì il presidio in piazza Unità

La decisione dei sindacati a seguito delle notizie riguardanti la delocalizzazione e i possibili esuberi all'azienda triestina

A seguito delle notizie riguardanti la delocalizzazione e i possibili esuberi alla Flex, i sindacati hanno annunciato per lunedì 16 maggio un presidio in piazza Unità. La protesta, in programma dalle 10 alle 12, è stata indetta per richiedere un incontro con il Prefetto e l'avvio immediato del tavolo ministeriale con il coinvolgimento delle parti sociali.

Il commento di Fedriga

L'ipotesi degli esuberi ha mobilitato anche la politica. Secondo il presidente Fedriga - riporta Ansa - si tratta di una scelta "inacettabile" se data da una delocalizzazione. Per questo "stiamo seguendo direttamente" la vertenza "insieme al Mise per andare ovviamente a confrontarci con la proprietà. Come ricordato dal governatore esiste già una norma nazionale che prevede una forte penalizzazione per chi delocalizza e quindi "su questo mi auguro che la proprietà sia pronta a un confronto con le istituzioni".

L'interrogazione

Intanto la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani ha chiesto in un’interrogazione al Ministro del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla presidente della commissione Lavoro Romina Mura, di "convocare con estrema urgenza a Roma il tavolo di crisi al Mise con le parti datoriali e sindacali di Flex e i soggetti istituzionali competenti territorialmente, al fine di salvaguardare ogni singolo posto di lavoro e scongiurare la delocalizzazione della Flex in Romania”  Relativamente a quest'ultima ipotesi, la capogruppo dem chiede ai ministri “se Flex abbia fruito di contributi pubblici, accordi con Enti pubblici o comunque di facilitazioni e sostegni, rispetto alle capacità produttive e agli assetti occupazionali”. Serracchiani domanda inoltre dettagli “sulla qualità del rapporto di fornitura con Nokia e con Enel, quali driver intesi a reperire nuova clientela, e se tale ricerca sia stata esperita dal management di Flex”. Nell’interrogazione Serracchiani ricorda “gli interventi istituzionali che hanno visto il concorso della regione Friuli Venezia Giulia e del Governo nazionale, a partire dal 2017 fino alla fine del 2018, che hanno permesso di superare situazioni di stasi o crisi potenzialmente gravi e consolidare le condizioni occupazionali dei lavoratori”, fino alle “voci di delocalizzazione” già circolate nel 2019 e alle recenti rassicurazioni della dirigenza che “ha ribadito la primaria strategicità dello stabilimento triestino”.

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