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Crisi industriale

Flex, i sindacati: "Il Governo si è attivato ma dall'azienda vogliamo più coraggio"

Avviato un dialogo con Nokia, ma gli esuberi rimangono sul tavolo. Le organizzazioni sindacali affermano che "il 22 luglio, data del prossimo incontro ministeriale, deve essere visto da tutti come un passaggio decisivo per il futuro di Flex"

Il ministero ha avviato un dialogo con Nokia in merito al futuro sviluppo di Flex, ma gli esuberi rimangono sul tavolo. I sindacati chiedono quindi all'azienda più coraggio. Questo è emerso dal tavolo odierno presso il ministero dello sviluppo economico in merito alla crisi Flex, a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali di tutte le istituzioni (Regione FVG), Confindustria e l’azienda stessa.

In un comunicato congiunto le segreterie provinciali Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Ugl Metalmeccanici e Usb lavoro Privato spiegano che il Ministero dello Sviluppo economico ha evidenziato "la possibilità di definire un accordo con Nokia, per favorire un maggior afflusso di lavoro anche per quanto riguarda gli operatori italiani operanti nel settore. Il Ministro in persona, infatti, ha avviato un'interlocuzione con Nokia Finlandia per definire il rapporto con la multinazionale in un quadro in cui potenzialmente il sito di Trieste potrebbe diventare finalmente strategico nell’ambito del trasporto o delle telecomunicazioni. Un percorso su cui il MISE ha detto chiaramente che serve tempo, per vederne la definizione".

L’azienda ha dichiarato il suo interesse ad approfondire questo tipo di possibilità e ha dichiarando l’avanzamento su alcuni progetti tra cui uno sull'ottica quantistica per l’autorità portuale di Trieste. Tuttavia, spiegano i sindacati, "senza voler mai scoprirsi sulla questione degli organici su cui le organizzazioni hanno richiesto di poter entrare nel merito anche alla luce della recente diminuzione dell’impatto della solidarietà dovuta all’arrivo improvviso di componentistica e quindi di attività su alcuni segmenti produttivi. Rimane proprio qui incompiuto forse il passaggio più importante, cioè quello della 'rimozione' dal tavolo della dichiarazione di esubero, su cui l’azienda, con poco coraggio, ha voluto nuovamente prendere tempo per poter svolgere ulteriori valutazioni". 

Le organizzazioni sindacali hanno quindi richiesto all'azienda "più coraggio" e la "definizione di un percorso chiaro e cadenzato dove intervenire con tutti gli strumenti utili a favorire un percorso di riconversione dello stabilimento a garanzia dell’occupazione sia dei lavoratori fissi che degli interinali (su cui è stata sollecitata la questione dell’integrazione salariale sulla solidarietà)". "Per questo motivo - concludono - vogliamo affermare con chiarezza che il 22 luglio, data del prossimo incontro ministeriale, deve essere visto da tutti come un passaggio decisivo per il futuro di Flex".

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