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Cronaca

Carcere, dalla Regione 1,5 milioni di euro per 37 progetti formativi per i detenuti

Dalla ristorazione alle tecniche di pulizia e sanificazione, dalle manutenzioni in edilizia a quelle di falegnameria; tecniche di orto-floricoltura, di agricoltura biologica, di trasformazione dei prodotti agricoli e di gestione dell'azienda agricola; manicure e pedicure per le donne

Approvato e finanziato dalla Regione, attraverso le risorse del Fondo sociale europeo (Fse) 2014-20, il programma specifico riguardante la formazione a favore della «popolazione in esecuzione penale detenuta presso le Case Circondariali del Friuli Venezia Giulia». Come spiega l'assessore regionale alla Formazione, Loredana Panariti, i progetti che hanno avuto il via libero sono 37, suddivisi fra Trieste (9), Udine (5), Pordenone (5), Gorizia (4) e Tolmezzo (14), per un totale di 9870 ore di formazione che coinvolgeranno circa 400 detenuti.

Il finanziamento complessivo ammonta a oltre 1,5 milioni di euro e i corsi realizzati all'interno del carcere saranno prevalentemente finalizzati al lavoro intramurario anche se, ha evidenziato Panariti, le competenze acquisite sono immediatamente spendibili anche all'esterno qualora si creino le condizioni per misure alternative o attività lavorative al di fuori del carcere.

L'offerta formativa è coerente con la situazione logistica e organizzativa delle diverse Case circondariali e rispondente, per quanto possibile, alle esigenze degli utenti. I corsi spaziano dagli elementi base di ristorazione alle tecniche di pulizia e sanificazione, dalle tecniche per le piccole manutenzioni in edilizia a quelle di falegnameria. Nel settore agricolo i corsi riguardano le tecniche di orto-floricoltura, di agricoltura biologica, di trasformazione dei prodotti agricoli e di gestione dell'azienda agricola. 
È inoltre stata prestata particolare attenzione alla popolazione detenuta femminile per la quale è stato studiato un corso ad hoc di tecniche di manicure e pedicure.

Tutti i corsi sono strutturati con l'obiettivo di permettere agli utenti il conseguimento di una qualifica professionale che può essere ottenuta anche completando percorsi formativi frequentati nelle precedenti annualità. Il programma, infatti, si pone in continuità con l'azione formativa già sviluppata in questi anni a favore della popolazione detenuta, così come stabilito anche dai numerosi protocolli stipulati dalla Regione con il ministero della Giustizia.

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