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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il grave lutto cittadino

In centinaia per l'ultimo saluto a Franco Rotelli: "E' vivo e lotta insieme a noi"

Nella mattinata di oggi 18 marzo nella chiesa del parco dell'ex ospedale psichiatrico a San Giovanni si sono tenuti i funerali di uno dei più stretti collaboratori di Franco Basaglia, nonché anima di quella rivoluzione

TRIESTE - Ad accompagnarlo nell'ultimo viaggio c'erano i suoi storici collaboratori, chi ha lavorato con lui durante il periodo in cui è stato direttore dell'azienda sanitaria o prima, quando ancora era stato tra gli amici di Franco Basaglia. Centinaia di persone hanno portato l'ultimo saluto a Franco Rotelli, anima della rivoluzione basagliana spentosi nei giorni scorsi a Trieste. I funerali si sono svolti nella chiesa del parco di San Giovanni, all'interno del comprensorio dell'ex ospedale psichiatrico. Ai funerali è stato portato anche Marco cavallo, il cavallo simbolo del cambiamento ideato da Basaglia alla fine degli anni Settanta. Tanta commozione tra i presenti, per un uomo che ha rappresentato, per il mondo della psichiatria italiana e triestina, un vero e proprio punto di riferimento. Sotto la casa dove Rotelli abitava, dopo la sua morte è comparso un cartello, accompagnato da fiori. "Siamo "matti" e hai difeso i nostri sogni. Hai abbandonato le regole in favore dei bisogni. A te...che combattendo le vecchie verità ci hai reso meno matti... perchè matti in libertà. Grazie Franco". Firmato, i matti di Trieste. 

La deistituzionalizzazione

Sull'edificio di fronte al bar ristorante "Posto delle fragole" è stato appeso uno striscione con su scritto: "Franco è vivo e lotta insieme a noi". Tante, tantissime le parole spese sui social da parte di chi ha voluto bene a Rotelli. Dai membri più giovani della sua famiglia, fino alle persone che hanno condiviso un lungo cammino basato soprattutto sulla "deistituzionalizzazione". "Che cos'è stata la deistituzionalizzazione - scriveva nel 1995 - se non rovesciare il rapporto perverso tra regole e bisogni? Che cos'è il dovere del tecnico se non il suo schierarsi sempre, costi quel che costi, dalla parte dei bisogni? Cos'è stato Basaglia se non un uomo che tra regole e bisogni ha avuto il coraggio di scegliere sempre i secondi? Ma quanti sono disposti a piegare le regole ai bisogni, e quanti invece non fanno nel loro tempo che piegare i bisogni alle regole?". 

Le parole di Dell'Acqua

"Come si fa dire in poche parole di un compagno di cinquant’anni di lavoro - ha scritto Peppe Dell'Acqua, storico amico di Rotelli -. Cinquant'anni in cui Franco visionario inquieto ha dedicato tutta la sua vita a incontrare l’altro con una generosità che non riesco a definire. A vedere le stupidità e le violenze delle istituzioni, delle organizzazioni, delle parole intorno alle persone, le più fragili. Le scommesse impossibili. Rendere concrete parole come «la libertà è terapeutica. La libertà prima di ogni altra cosa»". 

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