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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Isontino

A Londra con bonus bebè, disoccupazione e casa popolare in Italia: denunciati

Nel mirino delle Fiamme gialle è finita una coppia di cittadini italiani di origine bengalese che dal 2015 si erano trasferiti nella capitale britannica

Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Gorizia hanno denunciato due coniugi italiani (di origine bengalese) per aver indebitamente percepito misure di sostegno erogate da vari Enti pubblici per una somma complessiva pari a circa 60 mila euro nonostante fossero residenti, assieme a tre figli minori, a Londra. Nello specifico, dal 2015 in poi la coppia ha continuato a percepire la pensione d'invalidità del figlio minorenne, la disoccupazione e l'anticipo sulla mobilità, l'assegno per il nucleo familiare, il bonus bebè, il bonus Renzi e l'alloggio popolare (con relativa esenzione TARI).

I fatti: la famiglia era a Londra

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Gorizia, iniziate nel mese di giugno dello scorso anno, hanno preso avvio da una segnalazione pervenuta alle Fiamme Gialle dalla Polizia Locale di Monfalcone che ha riferito alcune anomalie rilevate nell’ambito degli ordinari compiti ispettivi. Ciò ha permesso rapidamente di accertare come i due coniugi – a partire dall’autunno del 2015 – avessero trasferito la propria residenza nel Regno Unito, senza provvedere all’iscrizione all’A.I.R.E. (il registro anagrafico per gli italiani residenti all'estero ndr) con l’effetto di celare la perdita dei requisiti alla percezione della pluralità di aiuti economici e di sostegno erogati da Enti pubblici a favore dei cittadini residenti in stato di bisogno.

L'analisi

E' emerso quindi che tutte le spese relative ai consumi in Italia di energia elettrica, gas e acqua si erano nel tempo azzerate, così come anche le prestazioni mediche richieste al Servizio Sanitario Nazionale. Uno dei coniugi lavorava in maniera continuativa a Londra. L’esame della documentazione bancaria ha confermato che gli sporadici rientri in Italia avvenivano solo per ritirare la pensione d’invalidità italiana relativa ad un figlio minorenne nonché altre misure di sostegno, oltre che per effettuare il disbrigo delle pratiche fiscali e amministrative necessarie a rinnovare le erogazioni dei citati benefici sociali.

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