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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cicloturismo, Futura: "Dalla Giunta in 5 anni solo 250 metri di piste"

Dure critiche all'amministrazione Dipiazza da parte del movimento, che insiste sulla necessità di ripensare le aree per i ciclisti: "La pista di Miramare è pericolosa, la Cottur non ha servizi igienici e non c'è collegamento tra le piste. Cicloturismo sarebbe volano per economia"

"Dalla Giunta Dipiazza 265 metri di pista ciclabile in 5 anni. Si penalizza il cicloturismo, che sarebbe un ottimo volano di sviluppo per la città anche dal punto di vista ambientale, ma questa amministrazione non sta sfruttando al meglio le potenzialità offerte dal territorio e non effettua nemmeno la manutenzione nelle piste esistenti”. Lo dice il movimento Futura, in corsa per le elezioni amministrative del 2021, nel corso di una conferenza stampa sulla situazione delle piste ciclabili a Trieste. Intervenuti gli esponenti Michele Sacellini, Roberto De Gioia, Sabrina Iogna Prat e il candidato sindaco Franco Bandelli.

“La pandemia -  ha dichiarato De Gioia – ha dimostrato che i triestini e i turisti utilizzano la bicicletta, negli ultimi tempi si è registrato un boom delle vendite e delle riparazioni, ma ciononostante nel biciplan presente nel Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile, ndr) non ci sono proposte concrete in merito. Questa amministrazione in cinque anni ha realizzato solo poche centinaia di metri di pista ciclabile e il bike sharing, anche se in città gli spazi per i ciclisti mancano ancora. Fortunatamente la bretella che collega largo Santos alle rive è in corso di sistemazione, così forse avremo altri 100 metri di pista, ma non è abbastanza".

"Intanto la ciclabile Cottur - continua De Gioia -, ripulita dopo le pressanti segnalazioni dei cittadini, non ha nemmeno un servizio igienico ed è percorsa da migliaia di persone. Inoltre la città è il collegamento ideale tra la ciclovia Alpe Adria e la parenzana e ciononostante non abbiamo un grande evento cicloturistico". 

Secondo il candidato sindaco Bandelli “la pista ciclabile sul lungomare è nelle condizioni di un campo di battaglia ed è teatro di continui incidenti. È stata costruita sotto la Giunta Illy sul marciapiede, ma è un’idea fallimentare: queste piste andrebbero fatte sul bordo stradale”.  L’esponente di Futura ha poi ricordato il passaggio del Giro d’Italia a Trieste, quando l’allora sindaco Dipiazza aveva preso a calci i cartelli stradali durante i lavori di sistemazione della segnaletica orizzontale. “Ora - conclude - sono cinque anni che il Giro d’Italia non tocca più Trieste, questi comportamenti sono negativi per la città” 

Sabrina Iogna ha poi segnalato una mancanza di stalli per le bici, “anche davanti all’ufficio di Promoturismo Fvg, questo rende la città ancora meno vivibile per i ciclisti, tenendo conto che non si potrebbe nemmeno legare le bici ai pali della luce”. Il movimento, infine, propone la creazione di una pista ciclabile lungo l’oleodotto “che richiamerebbe un forte afflusso di cicloturisti dal Nord - è stato spiegato - e richiederebbe un investimento modesto, per il quale si potrebbe usufruire di fondi europei”.  

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