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Cronaca

Fvg Pride: il Garante regionale per i diritti della persona

Il Garante: “Manifestazione politica, questo è organo indipendente”. La risposta dell’associazione LGBT: “Non siamo assimilabili a un partito, Garante non fa nulla per prevenire discriminazioni”

Pubblichiamo integralmente il comunicato di Fvg Prid

Riceviamo con dispiacere il rifiuto di concessione da parte del Garante regionale per i diritti della persona a FVG Pride e non possiamo tacere le perplessità che ci ha suscitato il suo ragionamento. Nel diniego, firmato in data 9 giugno 2021, si legge “Come correttamente esposto nella richiesta, tale manifestazione intende trattare le tematiche rivendicate ed esposte molto diffusamente nel "Manifesto Politico" allegato. Trattandosi, per l'appunto di un manifesto "politico" (e, quindi, di parte, ed aperto ad ogni dissenso) questo Garante, quale organo normativamente indipendente, già prescindendo dall'esame dei singoli, molteplici punti, non può prestare sostegno istituzionale.”Ci lascia perplessi che il Garante Pittaro intenda il termine “politico” come “essere di parte”, soprattutto perché un laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche dovrebbe sapere che per politico si intende “che riguarda la politica, cioè l'arte del governo, l'esercizio dei pubblici poteri, l'amministrazione dello stato e, in genere, la vita pubblica” (Treccani). Sembra che Pittaro intenda che il nostro Manifesto e la nostra Associazione siano assimilabili a un partito politico e -- in questa contingenza -- a specifici partiti già esistenti. Ribadiamo, una volta in più, che FVG Pride è un’associazione certamente politica, giacché le istanze che avanziamo riguardano l’amministrazione della vita pubblica in un'ottica di inclusività e prevenzione delle discriminazioni; ma mai la nostra Associazione vorrà costituirsi a partito e, men che meno, accetterà di collaborare o di essere in qualsiasi modo collegabile a specifici partiti politici. A prescindere dalle presunte parti politiche, le parole del diniego ci sembrano in ogni caso inappropriate se provenienti dal Garante regionale per i diritti della persona, una figura istituzionale politicamente -- e partiticamente -- indipendente". 

La nota di diniego si conclude con “rimane comunque fermo il compito del Garante, ai sensi della legge istitutiva (l.r. 16 maggio 2014 n. 9), intervenire in base a segnalazioni di discriminazione, di qualsiasi tipo, nel contesto e nei limiti delle normative vigenti”. 

"Cogliamo queste parole del Garante come una dichiarazione di intenti del suo mandato, basato solo sull’assistenza alle vittime e nient’affatto impegnato nella prevenzione delle discriminazioni e della violenza verso le persone LGBTQIA+: non ci stupisce infatti che, dal suo insediamento nel 2019, nessuna azione è stata intrapresa da Pittaro in questo senso. Vogliamo sottolineare, ancora una volta, la vitale importanza della sensibilizzazione e della prevenzione: è solo lavorando preventivamente che un’istituzione di garanzia, come quella che presiede Pittaro, può limitare il numero delle vittime".

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