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Cronaca

Coronavirus, le previsioni degli esperti: in Fvg almeno un mese per arrivare a zero contagi

La proiezione è frutto dell'analisi dell'Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane. Eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili

Martedì 19 maggio. È questa la data, in base alla proiezioni effettuate dall’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane, da cui si inizieranno ad azzerare i nuovi casi di positività al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia. La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Le analisi sono frutto del lavoro degli esperti dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal dottor Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio.

Dati protezione civile

“In questo momento è quanto mai necessario fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi, al fine di dare il supporto necessario alle importanti scelte politiche dei prossimi giorni”, ha dichiarato Solipaca. Il nuovo coronavirus Sars CoV-2 ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia, dove attualmente si contano circa 172 mila e 400 contagiati. “L’Osservatorio ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi – spiega Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.

Proiezioni non verosimili con misure più morbide

I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo. Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai DPCM. Pertanto, eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili. Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati.

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