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Cronaca

Genocidio cristiani nel mondo, Gombacci (vice-presidente Demyc): «Media troppo silenziosi»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

"Dopo le tragiche vicende di Saint Etienne Du Rouvray che hanno visto l'uccisione di padre Jacques Hamel, la pubblica opinione si dovrebbe interrogare meno su dove recuperare qualche Pokemon e di più su che fine facciano migliaia di Cristiani in giro per il mondo," afferma Marco Gombacci, triestino, vice presidente del DEMYC, i giovani Cristiano Democratici e Conservatori europei.

"Secondo il centro studi 'Open Doors', decine di migliaia di Cristiani sono stati uccisi nel mondo solo perché Cristiani, senza contare la Nord Corea, la Siria e l'Iraq, dove le statistiche esatte sono quasi impossibile da reperire. Quasi 2,500 le chiese o i luoghi di culto cristiani che sono stati distrutti o che hanno subito attacchi. L'intergruppo del Parlamento europeo sulla libertà religiosa ha fornito un dato passato inosservato dalla gran parte dei media: in Iraq e Siria, i Cristiani rischiano un'estinzione in favore di gruppi religiosi fondamentalisti islamici," continua Gombacci che da anni vice e lavora a stretto contatto con le istituzioni UE.

"Il Parlamento europeo, il Consiglio d'Europa e il Vaticano hanno già definito il massacro dei Cristiani un 'genocidio' ma i media Europei e statunitensi rimangono troppo silenziosi a riguardo. Basti pensare che hanno dedicato sei volte più spazio alla morte del Gorilla Harambe che alla decapitazione di 21 Cristiani per mano dell'ISIS. Oltre 40,000 i casi di rifugiati Cristiani violentati o assaliti nei campi profughi solo per essersi definiti Cristiani o per aver tenuto una Bibbia in mano o una croce sul petto. In Cina, Eritrea, Pakistan, Arabia Saudita, arresti, deportazioni e uccisioni di Cristiani sono all'ordine del giorno. Quando ci si accorgerà di cosa veramente sta succedendo? " si chiede Gombacci.

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