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Cronaca Via dei Montecchi

Il giardino di via Montecchi intitolato alla partigiana antifascista Maria Bernetič

Il giardino di via montecchi intitolato stamane a Maria Bernetič, dirigente del movimento operaio, combattente antifascista,comandante partigiana, deputata della repubblica. Con una semplice ma intensa cerimonia, nel cuore del rione di San Giacomo

Con una semplice ma intensa cerimonia, nel cuore di quel rione di San Giacomo che la vide crescere e sviluppare fin da giovanissima una profonda coscienza civile e politica, a diretto contatto con le difficoltà e i bisogni di una popolazione lavoratrice generalmente di umili condizioni e desiderosa di riscatto, è stata ricordata stamane, con l'intitolazione del Giardino di via Montecchi da oggi a lei dedicato, la figura di Maria Bernetič (1902 – 1993), dirigente del movimento operaio, combattente antifascista, comandante partigiana e primo deputato di lingua slovena al Parlamento italiano.

Presente una piccola folla di amici, ex compagni di partito, estimatori e familiari, nonchè rappresentanti politici e istituzionali tra i quali per il Comune di Trieste il Vicesindaco e assessore alla Toponomastica Fabiana Martini, il Presidente del Consiglio Comunale Iztok Furlan con la consigliera Anna Maria Mozzi e l'Assessore all'Organizzazione Roberto Treu, la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, la Console Generale di Slovenia a Trieste Ingrid Sergaš, il Vicesindaco di Muggia Laura Marzi, il Presidente del Teatro Stabile Miloš Budin, la presidente provinciale dell'ANPI Stanka Hrovatin, il senatore Stojan Spetič, la cerimonia ha avuto il suo momento centrale con lo scoprimento, fra due agenti della Polizia Locale in alta uniforme, della nuova targa di intitolazione del piccolo ma molto frequentato spazio verde, che comprende anche alcune attrezzature di gioco per i bambini.

In precedenza, il Vicesindaco Martini e la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, avevano entrambe sottolineato l'alto significato della dedica di questo spazio pubblico a “una persona di rilevante importanza nella storia e nel progresso civile della comunità cittadina e di quella di lingua slovena in particolare.”                     

Ad ancora maggior motivazione di queste parole, un approfondito – e storicamente notevole - “profilo” di Maria Bernetič è stato quindi tracciato, in sloveno e in italiano, dal senatore Stojan Spetič che ne ha ricordato le umili origini, la caratteristica di “sangiacomina doc“ abitante nella vicina via dei Giuliani, le prime semplici occupazioni lavorative di sarta e balia, in soccorso allo scarno bilancio  familiare. “Figlia della Trieste proletaria dell'epoca, prendendo da subito coscienza delle condizioni di vita ingiuste del popolo tra cui viveva, e perciò aderendo fin da giovanissima al movimento operaio, Maria Bernetič dedicò un'intera vita alle battaglie politiche – ha spiegato Spetič -, a cominciare da quelle contro il regime fascista che ripetutamente ebbe a perseguitarla fino alla tortura fisica. Aderì al Partito Comunista, entrò in clandestinità, per operare anche all'estero, con nomi di copertura come “Tatiana“ o “Anna Ferri“, collaborò ai giornali “Il Lavoratore“, “Delo“ e “Noi Donne“, anch'essi diventati nel frattempo clandestini; entrò poi nella lotta di Liberazione dove divenne comandante partigiana con il grado di tenente e il nuovo nome di battaglia “Marina“. Nel dopoguerra non cessò il suo impegno che anzi vide la Bernetič assumere compiti importanti nell'allora Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste e poi nella locale Federazione Autonoma del PCI, con un ruolo significativo anche nella ricerca di una ricomposizione fra le due componenti, la filosovietica e la filojugoslava, in cui si era spaccato all'epoca il movimento comunista in queste terre, anche qui con conseguenze spesso tragiche. Negli anni successivi fu eletta dapprima al Consiglio Comunale di Trieste (1955), poi alla Camera nella IV Legislatura (1963) nelle file del PCI e – come detto – fu il primo deputato sloveno di Trieste e della Regione, impegnandosi fortemente per la difesa e lo sviluppo del nostro Porto, delle istituzioni scolastiche, dei diritti della minoranza slovena. Per un decennio fu dirigente locale e nazionale dell'ANPI e dell'ANPPIA (Associazione Perseguitati Politici antifascisti).“

“Ora, “Marina“ e la sua grande testimonianza politica e civile saranno ricordate – ha concluso Stojan Spetič – in questo giardino così vicino ai luoghi dove era cresciuta e dove era vissuta, non invano !

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