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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Gioco del Rispetto, il ministro: «Progetto condiviso dalle famiglie, procedure regolari»

Come anticipato all'esplosione della querelle, il gioco del rispetto è stato portato ieri dal capogruppo alla Camera all'attenzione del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini

Come anticipato all'esplosione della querelle, il gioco del rispetto è stato portato ieri dal capogruppo alla Camera all'attenzione del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini «per sapere se ne è a conoscenza, se ne condivide il merito e quali azioni intende assumere per scoraggiare il perseguimento di questo tipo di offerta scolastica». È quanto riportato in una nota dalla federazione provinciale della Lega Nord.

«La sensazione infatti -si legge nel testo- è che si tenti di istillare fin dalla più tenera età l'ideologia del gender, che prevede l'assoluta libertà di scegliersi il sesso di appartenenza indipendentemente dal genere di nascita».

A stretto giro la risposta del ministro competente, che ha dichiarato «di essersi informata sull'iniziativa che, a detta dell'Ufficio scolastico regionale e degli enti locali, avrebbe seguito procedure regolari e che sarebbe stato condiviso dalle famiglie».Fedriga Massimiliano Camera

«Le amministrazioni locali hanno mentito -ha replicato Fedriga- poiché il progetto è stato presentato in maniera generica e i genitori non sono nemmeno stati informati sui dettagli dell'operazione. C'è pertanto una responsabilità politica chiaramente attribuibile alla Regione e al Comune sulla quale le chiediamo di intervenire».

«Vestire i maschietti da femminucce e viceversa far loro riconoscere i genitali equivale -ha continuato il deputato - a contrastare le discriminazioni oppure è solo un modo stravagante e discutibile per far passare l'ideologia gender?»

«Il rispetto si ottiene esclusivamente attraverso la valorizzazione delle differenze e non tramite il loro annullamento. Il rischio di giocare agli
alchimisti con questi argomenti -ha concluso Fedriga- va ben oltre gli 11mila euro spesi dal Comune e riguarda soprattutto gli incommensurabili costi sociali e psicologici a carico dei bambini».

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