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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

"Gioco del rispetto", obiettivo uguaglianza tra uomo e donna

In relazione alle polemiche su "Il Gioco del Rispetto" intervento della vicesindaca Fabiana Martini e dell'assessora all'Educazione Antonella Grim: «Col gioco viene trasmesso concetto dell'uguaglianza tra uomini e donne»

“Pari o dispari? Il gioco del rispetto” è un progetto voluto da un gruppo di lavoro fortemente convinto dell'importanza di anticipare il più possibile l'insegnamento al rispetto di genere tramite il superamento degli stereotipi.

La prima edizione del progetto è stata lanciata nel 2013 con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia nell'ambito delle iniziative per diffondere la cultura della parità di genere e del rispetto tra i sessi, su un'idea di GB comunicazione, agenzia di comunicazione che si preoccupa di mettere i propri strumenti e la propria professionalità a disposizione delle iniziative legate alla lotta alle discriminazioni. Partner del progetto sono state l'Università degli Studi di Trieste e l'Associazione GOAP, che gestisce il centro antiviolenza della città di Trieste.

Questa seconda edizione nasce e viene diffusa con il contributo del Comune di Trieste ed è curata e coordinata dall'Associazione Grim-2LABY, attiva in progetti per il superamento delle discriminazioni sociali ed economiche tra donna e uomo (www.laby.trieste.it).

CHE COS’È IL GIOCO DEL RISPETTO

Il Gioco del rispetto è un insieme di proposte per i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia, studiato per trasmettere loro il concetto dell’uguaglianza tra uomini e donne. Attraverso il gioco, i bambini e le bambine apprenderanno che possono e devono avere gli stessi diritti di scegliere in futuro la professione che li realizzerà.

L’obiettivo del Gioco del rispetto è di trasmettere il valore delle pari opportunità di realizzazione dei loro sogni personali, sia che siano maschi, sia che siano femmine.

Il Gioco del rispetto lavora per l’abbattimento di tutti quegli stereotipi sociali che imprigionano maschi e femmine in ruoli che nulla hanno a che vedere con la loro natura. Ad esempio, si mette in discussione lo stereotipo per cui i padri debbano essere dediti soltanto al lavoro e possano dedicare solo pochi minuti al giorno ai loro figli, così come le madri non siano in grado di ricoprire posizioni di responsabilità all’interno delle aziende.

L’obiettivo è quindi quello di riequilibrare quella disparità tra uomini e donne che tanti danni sta oggi creando alla nostra società, fino a sfociare in episodi di violenza di vario tipo.

Il Gioco del rispetto è un progetto frutto di mesi di lavoro che ha anche valenza scientifica, soprattutto per l’attenzione alla misurazione dei risultati.

CHE COSA NON È IL GIOCO DEL RISPETTO

Il Gioco del rispetto non affronta né i temi della sessualità, né quelli dell’affettività. Tra le proposte di gioco non ce n’è nessuna che riguardi l’educazione sessuale, né si toccano i temi dell’omosessualità, della corretta o non corretta composizione della famiglia.

Ciò che erroneamente e in malafede viene fatto passare come “gioco del dottore”, estrapolando frasi avulse dal contesto, è in realtà una proposta di gioco che mira a evidenziare la capacità dei maschi di provare emozioni al pari delle femmine, per abbattere quindi lo Martinifabianastereotipo che vuole gli uomini privi del loro lato emotivo. Far sentire che i cuori dei bambini e delle bambine battono nello stesso modo, vuole accentuare la loro uguaglianza. Qualsiasi tentativo di attribuire malizia a questa proposta di gioco è perciò fuori luogo e offensivo nei confronti del valore educativo e scientifico del progetto.

Il Gioco del rispetto è un progetto completamente estraneo al recente e controverso dibattito sul gender ed è sufficiente documentarsi per averne evidenza.

Relativamente al metodo utilizzato per informare e coinvolgere il personale educativo e le famiglie, non avendo potuto inserire per ragioni di tempistica l'attività nel POF, si è proceduto a formulare una proposta di adesione volontaria sia al percorso formativo degli educatori sia alla partecipazione dei bambini alle attività, che dev'essere autorizzata in forma scritta dai genitori, ai quali viene presentata in un incontro informativo.

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