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Cronaca

Giorno della Candelora: la cartina tornasole dell'inverno

"Se la vien con sol e bora, de l'inverno semo fora, se la vien con piova e vento de l'inverno semo drento". Il vecchio adagio triestino legato alla giornata del 2 febbraio, il giorno in cui tradizionalmente si benedivano le candele da portare in processione

Se il vecchio adagio triestino fosse vero, ci aspetterebbe ancora più di un mese di maltempo. Così recita infatti il proverbio sul giorno della Candelora (il 2 febbraio): "Se la vien con sol e bora, de l'inverno semo fora, se la vien con piova e vento de l'inverno semo drento". Sostanzialmente, se il 2 febbraio il vento e la pioggia la fanno da padrone, l'inverno è ben lontano dalla fine. Praticamente una "cartina tornasole" per il meteo, se seguiamo la tradizione, e vista la pioggia battente di oggi oltre che il maltempo in regione, sembra non ci sia molto da stare allegri per questi primi mesi del 2019.

Una credenza simile è diffusa anche negli Stati Uniti e dal Canada, dove il 2 febbraio si celebra il "Giorno della Marmotta". Anche qui la giornata ha una valenza metereologica, ma in questo caso le previsioni per l'inverno si basano sui comportamenti del roditore in questione.

Originariamente in questa ricorrenza (che deriva dal latino festum candelarum), si usava benedire le candele prima di accenderle e portarle nella processione. I ceri venivano conservati in casa per essere poi accesi al fine di rabbonire e ingraziarsi le divinità pagane durante le calamità metereologiche o le epidemie. Rito che è stato poi ripreso dalla tradizione cristiana.

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