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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Ricordare perché non accada mai più", in 400 alla Risiera per il Giorno della Memoria

La tradizionale cerimonia si è svolta questa mattina alle 11. Presenti il sindaco Dipiazza, la prima cittadina di Repentabor Tanja Kosmina, il governatore Fedriga e i vertici di molte istituzioni e comunità religiose. Il rabbino Meloni: "Terra non coprire il loro sangue. Rimangano per sempre nella memoria"

Ricordare per conoscere, condividere affinché l'odio e la barbarie non si ripresentino mai più. Sono questi i pilastri morali su cui si è sviluppata questa mattina nella Risiera di San Sabba la tradizionale cerimonia per il Giorno della Memoria, istituito dalle Nazioni Unite con la risoluzione 60/7 del 2005 per celebrare la liberazione del lager nazista di Auschwitz e avvenuto per mano dell'Armata rossa il 27 gennaio 1945. Il silenzio e la compostezza delle circa 400 persone presenti all'interno di quello che fu l'unico campo di sterminio in Italia hanno fatto da silente colonna sonora ai discorsi delle istituzioni intervenute. 

L'intervento di Dipiazza

Le migliaia di ebrei, sloveni, croati, italiani, oppositori politici e omosessuali, sono stati commemorati attraverso la deposizione delle corone preparate dalle numerose associazioni che hanno partecipato alla cerimonia. Durante "quegli anni atroci, il nazismo ed il fascismo hanno calpestato quei principi inalienabili che sono il rispetto della vita e delle libertà e la democrazia" ha affermato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, intervenuto in Risiera assieme alla sindaca di Monrupino/Repentabor Tanja Kosmina, ai rappresentanti della comunità ebraica, il rabbino Alexander Meloni e il presidente Alessandro Salonichio, e ai rappresentanti delle altre comunità religiose della città. 

L'intervento del sindaco: "Libertà calpestata dal nazifascismo"

La Risiera di San Sabba, ha continuato Dipiazza, "ha oscurato la luce della ragione e l'uomo ha umiliato, violentato ed ucciso se stesso, attraverso omicidi, torture e saccheggi". Dipiazza, che ha sottolineato la necessità di "superare insieme i drammi del Novecento" attraverso la "capacità di gestire il passato in maniera positiva e costruendo qualcosa per il futuro" ha inoltre ribadito l'impegno per il rafforzamento di quel "percorso di recupero della memoria assieme alla comunità ebraica affinché ciò che è accaduto non si ripeta mai più". 

"Ingiustificate paure verso il diverso"

"Negli ultimi tempi stiamo assistendo a una riproposizione dell'odio e di atteggiamenti di razionalizzazione frutto di ingiustificate paure verso il diverso" queste le parole di Tanja Kosmina, prima cittadina di Repentabor. "L'intolleranza ed il razzismo, e l'incomprensibile allarmismo che la questione dei profughi sta facendo emergere, necessita di un percorso condiviso, per costruire un futuro migliore e per far sì che esso non venga percepito solo come un problema nostro. Solo così - ha concluso la Kosmina - saremo in grado di affrontare il presente". 

Gli interventi delle comunità religiose

A margine degli interventi dei rappresentanti degli enti locali, hanno preso la parola Pier Emilio Salvadè, vicario dell'arcivescovo monsignor Gianpaolo Crepaldi che anche quest'anno non ha presenziato, e padre Rasko Radovic degli ortodossi serbi e Gregorio Miliaris, archimandrita della comunità greca. Inoltre è intervenuto anche un rappresentante delle comunità riformate. "Terra non coprire il loro sangue. Rimangano per sempre nella memoria" questa la conclusione della lunga preghiera letta dal presidente della comunità ebraica Salonichio assieme al rabbino Meloni. 

Fedriga: "Profonda riflessione"

A margine della cerimonia il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha ricordato che "quanto accadde nel secolo scorso con la tragedia della Shoah impone a noi tutti una profonda riflessione e una reale consapevolezza affinché questo giorno, oltre a ricordare una fra le pagine più dolorose della storia, sia al contempo anche un'occasione indiscutibile per trarre un insegnamento sul valore della vita e sulla necessità di contrastare ogni razzismo e qualsivoglia fanatismo religioso". 

Le parole dei rappresentanti Pd

Anche la senatrice e la deputata del Partito democratico presenti in Risiera, Tatjana Rojc e Debora Serracchiani, hanno voluto commentare la celebrazione del Giorno della Memoria. Secondo la Rojc "dobbiamo ancora combattere contro sciagurati individui e gruppi che fomentano la caccia all'ebreo. Ancora oggi, in Italia e all'estero, il negazionismo della Shoah è una macchia da lavare con l'impegno della verità". La deputata ha affermato come "la laurea honoris causa a Tatiana Bucci e la cittadinanza onoraria conferita a Liliana Segre sono segnali positivi che vengono da Trieste, a contrastare il rischio che il tessuto civile perda punti di orientamento e scivoli nell'indifferenza". 

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