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Cronaca

Giovane serba sequestrata, picchiata e ridotta a schiava: intera famiglia in arresto

Una 22enne era stata attirata in Italia con la promessa di un matrimonio per poi diventare oggetto di vessazioni al fine di essere avviata alla prostituzione. I fatti avvenuti in provincia di Bologna

Nella giornata di ieri, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna (Pm Roberto Ceroni), il personale della Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un intero nucleo familiare di Pianoro Vecchio (in provincia di Bologna ndr), composto da quattro persone, ritenuto gravemente indiziato di aver sequestrato e ridotto in servitù una ragazza serba di 22 anni. La donna, come raccontano i colleghi di BolognaToday, è stata prima attirata in Italia sotto la falsa promessa di matrimonio per poi essere sottoposta a vessazioni ed angherie. Le era impedito uscire di casa, privata del passaporto e del cellulare ed era costretta ad eseguire lavori domestici e a subire continui maltrattamenti. Al fine di avviarla alla prostituzione e all'accattonaggio. 

Le indagini

Il tutto è partito lo scorso febbraio quando la ragazza si è recata in pronto soccorso perché aveva ingerito una sostanza chimica, poi scoperta essere detersivo. In quell'occasione la giovane dichiarava di aver fatto l'estremo gesto per sottrarsi alla condizione di schiavitù in cui l'avevano costretta il fidanzato, il fratello, sua madre e il compagno. La ragazza era stata attirata in Italia con la falsa promessa di matrimonio e dall'attività investigativa è emerso un desolante quadro di maltrattamenti e vessazioni. Controllata anche quando si recava in bagno, dettagliano gli inquirenti, picchiata con calci e pugni, era stata destinata dagli attuali indagati al mercato della prostituzione al fine di restituire il debito di 400 euro contratto per l'arrivo in Italia.

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