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L’indagine dei Carabinieri

Affittavano appartamenti per sesso a pagamento: due denunciati tra cui un 74enne

L’indagine è partita da una denuncia per estorsione a carico di una prostituta. I due triestini affittavano “in nero” gli immobili dove si consumavano le prestazioni

Affittavano in nero appartamenti in cui si consumava un giro di prostituzione e sono stati denunciati dai Carabinieri. Si tratta di due triestini di 74 e 43 anni, ai quali sono stati sequestrati tra i 20 e i 30mila euro, frutto della locazione di tre appartamenti sparsi nel centro triestino, dove si consumavano prestazioni sessuali a pagamento. 

I fatti

La vicenda ha inizio nei mei primi giorni di luglio: un cittadino si rivolge ai Carabinieri dichiarando di aver subito un’estorsione da parte di una donna straniera, della quale era stato cliente. La prestazione si era consumata, appunto, in un appartamento in affitto nel centro città. Le indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile di Trieste, coordinati dal P.M. Federico Frezza, permettevano di identificare alcune prostitute, reclutate appositamente all’estero ed alternatesi tra loro nel recente periodo, che utilizzavano per la loro attività due ulteriori appartamenti in città adibiti a luoghi di incontro a pagamento.

Le indagini

Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che la proprietà di tutti gli immobili in questione erano riconducibili ai due triestini che, nel tempo, avevano riscosso ingenti affitti. I locali, peraltro, non risultavano ufficialmente ceduti in locazione, non consentendo quindi la tracciabilità dei proventi e delle persone che ne usufruivano. L’operazione, che ha permesso inoltre di rintracciare il denaro provento del crimine e dissimulato attraverso diversi conti bancari posti sotto il vincolo del sequestro, si è conclusa con la denuncia dei due.

Le indagini hanno permesso di gettare nuova luce su un fenomeno che, periodicamente, si ripresenta nel contesto cittadino e che affligge le donne dedite a questa attività. Come dichiarato dagli stessi Carabinieri, “un ruolo fondamentale, come sempre, lo hanno avuto le segnalazioni della cittadinanza che hanno permesso di conoscere possibili attività sospette che si svolgono in appartamenti deputati ad una generica ricettività turistica. Si invita pertanto la cittadinanza a denunciare sempre i reati di cui rimane vittima poiché, come in questo caso, attraverso la repressione di un reato di estorsione è stato possibile disvelare e perseguire una serie di reati afferenti un giro di prostituzione sino ad allora non conosciuto”.

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