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Cronaca

Grande guerra: «La Regione intende essere da stimolo ad accrescerne la conoscenza»

18.12 - Lo ha riferito l'assessore regionale alla cultura Torrenti a margine dell'inaugurazione, oggi nel Palazzo della Prefettura, a Trieste, della mostra "..... Nel pensare alla pace dei altri anni mi si straccia il cuore" - La Grande Guerra nelle fonti dell'Archivio di Stato di Trieste e in alcune collezioni cittadine"

La Regione Friuli Venezia Giulia intende essere da stimolo ad accrescere la conoscenza degli anni della Grande Guerra e dei periodi storici successivi, favorendo lo sviluppo di nuove ricerche ed analisi e, contestualmente, promuovendo un censimento di tutti gli studi compiuti finora, per ordinarli e renderli maggiormente fruibili.

Lo ha detto l'assessore regionale alla cultura, Gianni Torrentia margine dell'inaugurazione, oggi nel Palazzo della Prefettura, a Trieste, della mostra "..... Nel pensare alla pace dei altri anni mi si straccia il cuore" - La Grande Guerra nelle fonti dell'Archivio di Stato di Trieste e in alcune collezioni cittadine", che rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 18 novembre.

Raccogliendo la sollecitazione dello storico Roberto Spazzali, che nel corso della presentazione, introdotta dal prefetto Francesca Adelaide Garufi, aveva parlato della necessità di fare, nel centenario della Prima Guerra Mondiale, non tanto delle commemorazioni, ma soprattutto delle riflessioni, favorendo le ricerche storiografiche, Torrenti ha precisato che nuove analisi e riordino di quelle esistenti sono due filoni che devono viaggiare in parallelo, e per i quali la Regione ha anche messo anche a disposizione delle risorse.

Secondo l'assessore Torrenti, dunque nel centenario della Grande Guerra non ci si deve limitarsi a riflettere su quella tragedia e sulle cause che portarono all'inutile strage, ma essere anche occasione per approfondire le vicende storiche e sociali che ad essa seguirono: quarant'anni che passarono attraverso il fascismo, il dramma planetario del secondo conflitto, il dopoguerra, fino a quel 1954 che segnò il definitivo ritorno di Trieste all'Italia.

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