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Cronaca

Grande Guerra, Torrenti: «Ricordare entusiasmo per Trieste italiana»

«L’entusiasmo di quei momenti non va mai dimenticato, ma anzi celebrato e ricordato quale esempio per il nostro futuro»

«L’entusiasmo di quei momenti non va mai dimenticato, ma anzi celebrato e ricordato quale esempio per il nostro futuro». Lo ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, a margine dell’alzabandiera solenne avvenuto in piazza dell’Unità d’Italia per celebrare il novantanovesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia. La cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità militari e cittadine, tra cui, il prefetto Annapaola Porzio, l’assessore comunale Michele Lobianco, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Natalia Restuccia, e il comandante della Capitaneria di porto, Luca Sancilio.

«Quello di oggi è un momento significativo in attesa delle celebrazioni per il centenario del ritorno di Trieste all’Italia dell’anno prossimo», ha detto Torrenti, spiegando che «i novantanove anni dallo sbarco dei bersaglieri a Trieste (avvenuto il 3 novembre del 1918, ndr), sono passati in modo alterno: dal grande entusiasmo iniziale al tragico periodo tra le due Guerre Mondiali. Una storia molto complessa, che deve farci ricordare quanto i nostri avi abbiano lottato perché questa terra facesse parte dell’Italia». Inoltre, l’assessore ha evidenziato che un secolo fa «con il disfacimento dell’impero Austro-Ungarico nell’aria, la voglia di ricongiungersi alla patria italiana per motivi culturali e linguistici era forte, quindi l’entusiasmo di quei momenti non va mai dimenticato, ma anzi celebrato e ricordato quale esempio per il nostro futuro».

Torrenti ha quindi sottolineato che “essere italiani oggi ha un significato nuovo grazie ad un’Europa che deve essere sempre più forte e unita. L’Unione europea ha dato stabilità e pace a tutti i Paesi che vi hanno aderito, ma bisogna lavorare sempre affinché non siano annullate le identità o sottolineate le differenze, ma evidenziato ciò che ci unisce ovvero la cultura, la musica e la storia. Solo attraverso l’unità l’Europa può infatti essere competitiva a livello internazionale, non contro gli altri, ma a disposizione dell’umanità che ha bisogno di noi”.

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