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No Green pass, Fisi rinnova lo sciopero e Fesica si accoda: avanti fino al 31 ottobre

Fesica Confsal: "Oggi abbiamo avuto la prova finale, e ormai definitiva, che tutti i maggiori sindacati, sono disponibili a essere proni e pienamente complici del potere dominante. E ciò anche a prezzo di tradire del tutto i lavoratori fino a mettere in gioco le loro più basilari esigenze vitali, stipendio compreso"

La Fesica provinciale di Trieste aderisce allo sciopero generale indetto dal sindacato nazionale F.I.S.I. che avrà luogo da giovedì 21 a domenica 31 ottobre. Riportiamo di seguito il testo integrale in cui vengono riportate le motivazioni

Oggi abbiamo avuto la prova finale, e ormai definitiva, che tutti i maggiori sindacati, essendo essi ricattabili a causa del loro perenne e perdurante conflitto d'interesse (ovvero la difesa del loro sostanzioso impero economico, creatosi negli anni con l'aiuto dei vari governi), sono disponibili a essere proni e pienamente complici del potere dominante. E ciò anche a prezzo di tradire del tutto i lavoratori fino a mettere in gioco le loro più basilari esigenze vitali, stipendio compreso.

Sembrerebbe incredibile - e in uno Stato normale, con normali rapporti sociali, tutto ciò NON dovrebbe accadere – ma in queste settimane stiamo assistendo, a seguito della pretesa del Governo Draghi di obbligare i lavoratori all'esibizione della famigerata “carta verde” (detta anche "green pass”, tanto per inchinarsi anche in questa occasione al dilagante vergognoso colonialismo linguistico che sta via via rovinando la lingua italiana, tra il nenefreghismo dei politicanti), pena l'esclusione dall'accesso al proprio posto di lavoro e conseguente sospensione della paga.

Non si è mai visto un tradimento di questo livello, a danno dei più deboli, proprio da parte di chi dovrebbe porsi in prima linea a difenderli ! In Italia purtroppo non siamo nuovi, enni, alle rinunce ai diritti sociali dei "grandi carrozzoni sindacali”, per mantenere i loro grassi privilegi, in un clima di consociativismo. Ma stavolta hanno passato davvero il segno. Mentre mai si era visto, in nessun caso (ad es. debiti con società finanziarie, pignoramenti ecc.) mettere in discussione il cosiddetto “minimo vitale”, oggi invece siamo arrivati al ricatto della sospensione totale dello stipendio ! Il tutto in un clima di totale incertezza e forti dubbi di costituzionalità. Per cui non si sa cosa potrebbe accadere domani. Se oggi ti bloccano lo stipendio, domani potrebbe accadere qualsiasi cosa: il precedente oggi innescato potrebbe domani colpire tutti, pensionati compresi.

Il punto reale è comunque che oggi politici pieni di privilegi e con rilevantissimi (ed eccessivi!) stipendi (anche quando assenteisti dalla loro funzione), affiancati da “grandi” sindacalisti anch'essi dotati di laute prebende, hanno concordemente stabilito che si possa negare la paga a un lavoratore dipendente (privato o pubblico che sia) ove esso non voglia piegarsi all’imposizione, persino obbligando all'oneroso acquisto di un “tampone” che, eventualmente, dovrebbe essere gratuito! E se qualcuno osa protestare viene immediatamente stigmatizzato e messo all'indice. Tutto ciò non è tollerabile ! Per questo moltissimi italiani stanno protestando sempre più numerosi e sempre più vivacemente , è per questo anche la Fesica provinciale di Trieste ha deciso di aderire allo sciopero generale indetto dal sindacato nazionale F.I.S.I. che avrà luogo da giovedì 21 a domenica 31 ottobre

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