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Cronaca Duino Aurisina - S. Croce / Località Sistiana

Falsa associazione culturale a Sistiana: ricavi non dichiarati per 500 mila euro

La Compagnia di Prosecco ha individuato l'associazione culturale attiva sul litorale triestino (su cui viene conservato il massimo riserbo) che aveva falsamente attestato di esercitare l’attività di intrattenimento e di divertimento mentre in realtà aveva operato quale vera e propria società commerciale. Iva dovuta per oltre 45.000 euro

Prosegue l' azione delle Fiamme Gialle triestine nel delicato settore dell’evasione fiscale: la Compagnia di Prosecco ha individuato un’associazione culturale attiva sul litorale triestino (su cui viene conservato il massimo riserbo) che aveva falsamente attestato di esercitare l’attività di intrattenimento e di divertimento mentre in realtà aveva operato quale vera e propria società commerciale. L’attività svolta ha portato alla luce quasi 500.000 euro di ricavi non dichiarati al fisco ed un’iva dovuta per oltre 45.000 euro.

Dall’esame della documentazione contabile e fiscale, le Fiamme Gialle di Sgonico hanno rilevato come, a fronte di un volume d’affari dichiarato al Fisco per il valore simbolico di 1 euro, l’associazione culturale avesse in realtà regolarmente «esercitato l’attività commerciale di servizio spiaggia, evitando in tal modo di dichiarare i relativi importi effettivamente conseguiti ed omettendo altresì di versare all’erario le imposte dovute».

I Finanzieri hanno sin da subito posto la lente di ingrandimento sull’associazione culturale operante nella baia di Sistiana. «Nonostante la conclamata crisi del settore turistico nelle passate stagioni estive, l’astuto imprenditore, sfruttando le norme di favore per le associazioni non aventi fini di lucro, era riuscito a sottrarre all’imposizione fiscale una considerevole somma, frutto di una vera e propria attività imprenditoriale - spiega il comunciato della Guardia di Finanza -, adducendo ai finanzieri varie scusanti per giustificare il suo operato fino a quando le evidenze documentali non gli hanno dato torto».

«Evadendo le imposte dovute - conclude la nota -, viene di fatto ad ostacolarsi la normale concorrenza fra gli imprenditori sul mercato, con un danno per le risorse economiche dello Stato ed il conseguente accrescimento del carico fiscale per i cittadini onesti».

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