"Trieste United Security", i nuovi "guardiani" volontari della città

La percezione di sicurezza dei triestini è decisamente in calo. Non siamo più l'isola felice di un tempo (anche se va detto che lo restiamo - parole degli addetti ai lavori - rispetto ad altre realtà italiane). Le risorse a disposizione delle forze dell'ordine sono sempre più in calo, mentre il crimine continua a crescere. Com'è successo per la questione dei rifiuti e del degrado urbano, con la nascita dei "Volontari Trieste Pulita" giunti in soccorso - per senso civico ed esasperazione - all'Amministrazione pubblica, anche un tema altrettanto sensibile, se non ancora di più, come la sicurezza e la lotta alla criminalità ha visto la nascita di un gruppo di volontari con lo scopo di «risvegliare i nostri concittadini, metterli nella condizione di non girare più la testa davanti a reati o ingiustizie, per quanti non si volessero esporre noi saremo il loro filtro, il loro scudo, la nostra città e la nostra sicurezza possono migliorare ma serve l'aiuto e la forza di tutti».

Si tratta di "Trieste United Security", «un comitato della Trieste United INGO INC. (un'organizzazione non governativa internazionale non avente fini di lucro, indipendente dai governi e dalle loro politiche) - ci spiega uno dei 50 volontari attuali -.Il nostro compito è quello di creare prevenzione anti droga e anti crimine, il nostro progetto si ispira alla "Crime Stoppers International" (un progetto comunitario internazionale che attualmente opera in 28 nazioni, composto da volontari che raccolgono le informazioni sul territorio)».

«Le forze dell'ordine, la Polizia di Stato, sono a conoscenza della nostra esistenza - continuano a spiegarci i "guardiani" volontari -, c'è stato un incontro ufficiale nel quale sono state chiarite le nostre intenzioni e un nostro membro rappresentante ha il compito di mantenere il contatto con loro e interagire quando le situazione lo dovesse richiedere e, se in seguito ad una segnalazione, si rendesse necessario il loro intervento sarà la Trieste United Security a esguire la chiamata mantenendo l'anonimato del cittadino che ci ha fornito la notizia: in questo modo vogliamo mettere in condizione il maggior numero possibile di nostri concittadini, aiutandoli a superare la paura nel fare le segnalazioni con il timore di dover rispondere in prima persona della chiamata; noi siamo il filtro e ci assumiamo le responsabilità di quanto ne potrebbe derivare».

«La pagina Facebook è solo il mezzo per portare a conoscenza le persone del nostro progetto che è strutturato su più livelli - spiegano -. La sensibilizzazione è moto importante e richiede visibilità, stiamo già organizzando incontri ed è stato richiesto il nostro aiuto in determinate situazioni, chiunque può essere l'artefice della propria sicurezza con semplici accorgimenti e opere di prevenzione, l'importante è far arrivare questo concetto alla persone».

«Attualmente si sono uniti a noi circa 50 volontari - fanno sapere i "Trieste United Security" - che hanno messo a disposizione il loro tempo, quando possibile, per aiutare e verificare. I compiti all'interno sono ben divisi, abbiamo un consiglio direttivo che ha dato ad ognuno dei membri fondatori, con diritto di voto, delle mansioni precise in modo da evitare interferenze interne e dispersioni delle nostre risorse, minime in quanto ci stiamo auto finanziando».

8mag15. Trieste United Security

«Recentemente un gruppo di nostro concittadini, tutti con l'amore e la passione per i cavalli, hanno condiviso la nostra causa e hanno capito gli ideali che ci muovono, mettendo a disposizione la loro competenza, conoscenza accurata delle zone boschive, e il loro tempo - concludono i volontari -. Adesso anche nei boschi ci sarà lo sguardo attento e vigile di chi vuole un territorio migliore e più sicuro potendo fornire anche un supporto per la ricerca di eventuali persone scomparse in queste zone non ben conosciute da tutti».