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Cronaca

I pensionati della CGIL lanciano l'SOS: L'emergenza austerity c'è anche per noi

17.00 - Redditi giù, tasse locali triplicate. Scontro Governo-sindacati, Belci “chiama” Serracchiani.

Il 35% dei pensionati in regione sotto i 1.000 euro lordi di reddito mensile, il potere d’acquisto delle pensioni diminuito del 30% in dieci anni, anche sotto il peso delle imposte locali, triplicate dalla fine degli anni Novanta a oggi. Questa la situazione dei pensionati del Friuli Venezia Giulia in tempi di crisi, al centro del dibattito in occasione dell’ottava festa regionale di Liberetà, il periodico del Sindacato pensionati Cgil Fvg.

Un quadro che lo Spi ha messo a confronto con quello degli altri Paesi europei: «Un confronto – ha dichiarato il segretario regionale Ezio Medeot – pesantemente negativo per i pensionati italiani, penalizzati anche da un livello di welfare meno avanzato rispetto ai Paesi del centro-nord Europa». Ecco perché lo Spi ribadisce l’esigenza improrogabile di una riforma del fisco e della previdenza, e chiede nel contempo ai Comuni una politica di contenimento delle imposte locali, anche attraverso la lotta all’evasione. «Ma è tutta l’Europa – aggiunge Medeot – che deve porsi la priorità di una svolta rispetto alle politiche dell’austerity, anche attraverso un nuova modifica dei trattati che rafforzi i poteri del Parlamento europeo, dando forza alla voce dei cittadini».

Questo l’appello che lo Spi ha affidato all’europarlamentare friulana Isabella De Monte, intervenuta all'evento assieme al sindaco Pietro Del Frate, a Luca Visentini della Ces (Confederazione europea dei sindacati) e Ivan Pederetti della segreteria nazionale Spi. De Monte, da parte sua, ha indicato nella lotta alla disoccupazione la grande priorità per il semestre italiano alla guida dell’Ue, «proseguendo sulla linea tracciata da programmi come Garanzia Giovani, sostenuto da fondi comunitari per 560 milioni, ma puntando – ha spiegato – anche all’avvio di una vera e propria rete europea dei centri per l’impiego».

Se Medeot ha ricordato l’impegno dello Spi e della confederazione sulle 500mila firme da raccogliere entro settembre a sostegno dei referendum contro il fiscal compact, il segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci ha duramente stigmatizzato l’atteggiamento assunto dal Governo nei confronti del sindacato: «Renzi – queste le parole di Belci – ha detto che non accetta ricatti, ma questo vale anche per noi: quella di 15 milioni di lavoratori e pensionati iscritti a Cgil-Cisl-Uil è una voce grossa, che il Governo non può ignorare». Da qui l’appello alla presidente della Regione Debora Serracchiani, visto il suo ruolo nell’ambito del Pd, a lavorare per il recupero, da parte del Governo, «di un percorso di reciproco ascolto e di condivisione di idee e proposte».

Se ne parlerà, ha annunciato il segretario, nel corso di un incontro con Serracchiani e Camusso in programma la prossima settimana a Trieste, il 12 settembre, quando la segretaria generale della Cgil e la governatrice interverranno a un dibattito sul futuro della specialità regionale.

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