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Ics: «Xenofobia vergognosa anche il giorno di Natale, Gesù nasce migrante in luogo isolato»

Lo rileva in una nota Ics - Ufficio Rifugiati Onlus: «A Trieste, seppure in modo isolato, non è mancato chi, tramite stampa e televisione, persino nel giorno di Natale, ha inteso spargere paura ed alimentare insicurezza riproponendo incessantemente l'immagine dei migranti come dei violenti che verrebbero a turbare la nostra città»

«Nella scuola elementare di via Montessori, a Bollate vicino a Milano, alcuni giorni fa è stato allestito un presepe ricostruendo uno dei barconi con i quali giungono in Italia i migranti. Invece di tacere, con la sua consueta aggressività, la Lega non ha mancato di scagliarsi contro l'iniziativa, affermando: “la stalla è una stalla, non un barcone e Gesù non è un migrante, né un rifugiato, ma un infante”»

Lo rileva in una nota Ics - Ufficio Rifugiati Onlus..

«In tutta Italia - continua la nota - si sono moltiplicati in questi giorni di Natale iniziative di riflessione molto profonde sul significato del Natale, ma parimenti si sono sentite voci scomposte sul richiamo alle “radici cristiane” usate in chiave xenofoba. Purtroppo anche a Trieste, seppure in modo isolato, non è mancato chi, tramite stampa e televisione, persino nel giorno di Natale, ha inteso spargere paura ed alimentare insicurezza riproponendo incessantemente l'immagine dei migranti come dei violenti che verrebbero a turbare la nostra città e il Belpaese, lo stesso nel quale ogni giorno pur assistiamo a omicidi efferati (spesso compiuti tra le mura famigliari) e a italianissime violenze e malversazioni di ogni genere».

«Gesù nasce migrante - ancora Ics - , in una famiglia che fugge dalla violenza e dal controllo minaccioso del potere. Nasce in un luogo abbandonato (come quelli che i migranti si trovano spesso ad occupare oggi), non perché non c'erano posti nelle locande di allora, ma perché un posto non veniva dato per disprezzo sociale. Sono quindi gli ultimi della società, i pastori, a fornire un giaciglio. Alla migrazione della Natività seguì subito dopo un'altra e ancor più rocambolesca migrazione, con l'immediata fuga in Egitto per proteggersi dalla persecuzione e dalla persecuzione e dallo sterminio organizzati dalla follia del potere».

«Proprio - spiega -  in questi giorni è importante ricordare che le migrazioni forzate, per fuga dalla guerra e dalle persecuzioni (oltre 60 milioni i rifugiati e i profughi nel mondo secondo le stime dell'UNHCR), hanno raggiunto il numero più elevato dalla fine della seconda guerra mondiale, e che la Costituzione della Repubblica italiana, che nasce dalla resistenza e dalla lotta al nazi- fascismo da parte di tutte le forze politiche democratiche, inserisce il diritto d'asilo (art. 10) tra i fondamenti della Repubblica».

«Ogni società - conclude la nota -  che vuole essere democratica è anche accogliente; il legame tra queste due dimensioni non può essere sciolto. L'alternativa è solo quella di una società intollerante e violenta, verso lo straniero e verso chiunque sia portatore, al suo interno, di diversità».

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