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Cronaca

"Il nostro concerto", successo per il tour del ventenne triestino Simone Forte: «Rinato interiormente quattro anni fa»

«Come artista mi firmo Simone Forte Rises. Rises significa rinascita, che ho avuto come persona sia livello umano che spirituale qualche anno fa, nel 2012, quando mi sono avvicinato al buddismo»

Si concluderà sabato 27 agosto nella suggestiva cornice della Diga la tournée del giovane talento triestino Simone Forte che da alcuni mesi è impegnato con il suo tour itinerante “Il nostro concerto”. 

«Come artista – spiega il ventenne – mi firmo Simone Forte Rises. Rises significa rinascita, che ho avuto come persona sia livello umano che spirituale qualche anno fa, nel 2012, quando mi sono avvicinato al buddismo, applicando poi gli stessi insegnamenti alla vita quotidiana». 13933027_1144661922265956_1308507885_n-2

«Sono - continua Simone -  un cantante ed un batterista, entrambi studiati per una decina d’anni. Ora mi sto dedicando con maggior attenzioni alle percussioni, grandi protagoniste dei miei concerti. Ho scritto anche diversi pezzi, ma al momento solo “Binario unico” è stato pubblicato. Le altre canzoni saranno inserite nel nuovo lavoro discografico fatto solo di inediti in uscita nel 2017. Sarà un disco particolare – un concept album, in cui tutte le canzoni sono collegate tra di loro. Il disco racconterà di  un signore su un treno che attraversa tutti i vagoni perché lo vuole comandare. Una volta preso il comando, lui stesso diventerà il treno. Questa è una metafora di un viaggio interiore che riguarda tutti noi, cheio ho cercato di raccontare componendo i diversi testi».

LA VIDEO-INTERVISTA A SIMONE FORTE (L'articolo continua sotto il filmato)

«La data del 27 agosto - continua l'artista triestino - sarà la decima ed ultima del mio tour, iniziato ad inizio marzo e che ha toccato successivamente diversi locali di Trieste, sempre con un buon seguito di pubblico, che tappa dopo tappa è andato sempre più aumentando. Numerose sono state poi le diverse ospitate che ho fatto e le "serate-aperitivo" a cui ho preso parte per proporre qualche mio pezzo. Questa nuova tournée era incentrata nel raccontare la storia della musica italiani dagli anni ’50 ad oggi. Nelle diverse tappe ho eseguito quelle canzoni che sono rimaste più impresse nella memoria di tutti noi, riarrangiando le diverse musiche, per dare un aria di novità ai diversi pezzi. Quella maggiormente apprezzata, ma anche più criticata, è stata “La canzone del sole” in versione tecno; tra gli altri brani proposti “Quella carezza della sera” in versione jazz. Esperimentoi rischiosi ma che il pubblico ha apprezzato».

13933110_1144661622265986_1668780599_n-2«Durante le tappe - sottolinea Simone - ho avuto diversi amici che mi hanno affiancato, proponendo duetti di grandi qualità ed intensità: saranno presenti nella tappa finale, che dovrebbe durare un paio d’ore (dalle 20 alle 22 circa), in cui proporrò tutte le canzoni che ho eseguito nel corso delle nove tappe precedenti. Saranno presenti tra gli altri la corista che mi ha accompagnato in tutte le tappe Luisa Pistrin, Maurizio Petris, Betty Maier (che ruolo anche di fotografa), l’altro fotografo Paolo Battigelli ed Ornella Serafini».

«Grande attenzione - ancora il triestino - nella mia tournée anche alla parte visiva. In ogni tappa ho usato il video-proiettore e, tramite l’utilizzo di video realizzati da me, il pubblico veniva ancora di più coinvolto nell’atmosfera magica dei miei concerti».

«Ovviamente - conclude - per l’ultima tappa sto preparando delle sorprese  delle chicche super, per rendere questa serata indimenticabile. Dopo quest’ultimo concerto, infatti, mi prenderò una pausa, lavorando principalmente in studio per rifinire l’album di inediti. Potrei realizzare qualche evento durante il periodo natalizio. Non mi dispiacerebbe proporre in chiave acustica i miei pezzi in qualche teatro cittadino».

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