rotate-mobile
Cronaca

Il Piano Citta' per il Riutilizzo delle Aree Dismesse

Verrà trasmessa dal Comune di Trieste domani, 5 ottobre, esattamente entro i termini previsti dalla legge (il DL 83/2012 “Cresci Italia”, convertito in legge lo scorso agosto), la ponderosa documentazione progettuale richiesta dal Ministero delle...

Verrà trasmessa dal Comune di Trieste domani, 5 ottobre, esattamente entro i termini previsti dalla legge (il DL 83/2012 "Cresci Italia", convertito in legge lo scorso agosto), la ponderosa documentazione progettuale richiesta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per poter concorrere ai finanziamenti messi a disposizione nell'ambito del c.d. "Piano Nazionale per le Città", a sostegno di interventi di recupero e valorizzazione urbana in aree urbane degradate.
( CLIKKATE PER INGRANDIRE LE IMMAGINI ).
Finanziamenti che, ove ottenuti, potranno venir erogati fino al 31 dicembre 2017.
La selezione finale delle proposte, che saranno presentate dalle varie Amministrazioni comunali per il tramite dell'ANCI (l'Associazione dei Comuni) che ne effettuerà una prima valutazione e "scrematura", sarà quindi svolta da una specifica "Cabina di Regia" istituita presso il Ministero.
La "strategia" e gli scopi concreti di questa importante "operazione" sono stati illustrati oggi in Municipio nel corso di una conferenza stampa cui sono intervenuti l'Assessore alla Pianificazione urbana, Mobilità e traffico e Progetti complessi Elena Marchigiani, l'Assessore ai Lavori Pubblici Andrea Dapretto e la direttrice dell'Area Città e Territorio del Comune arch. Marina Cassin.
E' toccato all'Assessore Marchigiani spiegare innanzitutto i precisi e ben delimitati criteri su cui si basa il "Piano Nazionale per le Città" e la possibilità di ottenere i fondi previsti.

In primis il necessario riferimento ad ambiti urbani appositamente definiti e delineati, all'interno dei quali individuare un insieme coordinato di interventi di riqualificazione e rigenerazione, che debbono comunque essere in grado di conseguire una effettiva e concreta integrale valorizzazione degli ambiti interessati. "Come si vede - ha chiosato l'Assessore - non sono più nemmeno ipotizzabili i "contributi a fondo perduto" di un tempo, basati su mere ipotesi o su Piani futuribili o soltanto immaginati.

Ora, per partecipare a questo tipo di "selezioni", bisogna innanzitutto dimostrare di avere idee chiare e progetti già ben precisati e sufficientemente definiti e capaci di determinare concreti risultati".

Ulteriori criteri - ha spiegato ancora la Marchigiani - attengono alla immediata cantierabilità degli interventi; alla capacità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati (e quindi di attivazione di un effetto "moltiplicatore" del finanziamento pubblico); all'ottenimento della riduzione di fenomeni di tensione abitativa e di marginalizzazione e degrado sociale; al miglioramento della complessiva dotazione infrastrutturale dell'area interessata anche con riferimento ai sistemi di trasporto urbano; al miglioramento della qualità urbana e del tessuto sociale e ambientale.

E' stato quindi l'Assessore Dapretto, assieme alla direttrice Cassin, a entrare nel dettaglio del progetto elaborato per il quale è stato scelto l'ampio ambito prospiciente le vie Cumano, Revoltella e Rossetti; un ambito - è stato detto - che può senz'altro venir definito "di prima periferia", caratterizzato com'è dalla presenza di quattro ex-caserme e del comprensorio fieristico in dismissione, nonché da una carenza di strutture e servizi pubblici resa ancora più pesante dalla rifunzionalizzazione da parte dell'Ater dell'ex-caserma "Montebello" in un complesso di 180 alloggi di edilizia sovvenzionata: un "insieme" di contenitori che ben rappresenta e può costituire un'importante occasione sia per ripensare la localizzazione di servizi a scala urbana, sia per cambiare volto all'intero ambito, creandovi una nuova centralità in grado di rivitalizzare un rione che - al contrario di come oggi appare - di fatto si configura come una delle porte di accesso alla città, e in tal senso potrebbe assumere un nuovo e peculiare ruolo.

Il criterio - come detto - dell'immediata cantierabilità ha orientato la scelta del Comune di Trieste di concentrare, per quest'anno, l'attenzione sul completamento di due interventi già avviati, riguardanti le ex-caserme "Duca delle Puglie" (Museo Civico di Storia Naturale e Civico Museo di Guerra per la Pace "Diego de Henriquez") e "Beleno" (sede suppletiva dell'Archivio Generale Comunale), con l'obiettivo di creare in prospettiva un "polo culturale" di notevole valore archivistico-bibliografico.

L'importo complessivo che in tal senso domani verrà richiesto al Ministero - ha ricordato Dapretto - ammonta per questa "partita" a 4.000.000 di Euro.

Nell'intento però di ampliare nei prossimi anni il campo di azione anche alle altre aree dismesse comprese nell'ambito, con particolare riguardo al comprensorio fieristico.

Nello specifico - è stato precisato - gli interventi proposti per il Civico Museo di Guerra per la Pace "Diego de Henriquez" (nell'ex-caserma "Duca delle Puglie") mirano a realizzare edifici con adeguati spazi, funzionalità e decoro; offrire la possibilità di future espansioni delle struttura, di condivisione di alcuni servizi comuni o di inserimento di altri enti museali, al fine di creare un vero e proprio polo espositivo di notevole richiamo pubblico.

Un polo che apra nuove possibilità di sviluppo dell'intera area dell'ex-caserma, anche con investimenti privati e con l'inserimento di funzioni complementari (commerciali, ricettive) che potranno conferire vitalità all'intero rione, anche tramite la riconversione degli spazi aperti a uso collettivo (piazze e giardini pubblici) e la realizzazione di adeguati spazi di sosta e parcheggio.

L'importo complessivo per questi lavori è pari a 3.973.331 Euro, dei quali 2.000.000 richiesti alla Cabina di Regia del "Piano Città" e la parte rimanente già disponibile su fondi regionali.

Nel caso invece dell'ex-caserma "Beleno" la proposta di intervento si concentra sul risparmio energetico, al fine di creare un contenitore per l'Archivio Generale Comunale ecologicamente sostenibile, che consenta un notevole risparmio sui costi di gestione.

L'ubicazione contigua alla nuova sede della Polizia Municipale permetterà la vigilanza necessaria al patrimonio conservato, sinergie possibili con il patrimonio documentale del Civico Museo di Scienze Naturali e del Civico Museo di Guerra per la Pace "Diego de Henriquez", come peraltro rispetto al vicino Archivio di Stato che conserva fonti archivistiche complementari a quelle dell'Archivio Generale del Comune.
L'importo complessivo di questi lavori è pari a 2.840.000 Euro, dei quali 2.000.000 richiesti alla Cabina di Regia del "Piano Città" e la parte rimanente già disponibile su fondi comunali.

"In ultima analisi, il nostro "Piano Città" - ha concluso la Marchigiani, osservando anche come ormai possa configurarsi proprio questo come il principale canale di finanziamento a oggi messo a disposizione dal Governo per l'attuazione di programmi complessi di riqualificazione urbana -, sarà anche tale da efficacemente anticipare proprio quei "principi guida" che l'Amministrazione Cosolini si è data per il governo del territorio cittadino e per la redazione del nuovo Piano Regolatore.
Limitando cioè il consumo di suolo e intervenendo prioritariamente sulla riqualificazione e sul riuso dei siti e dei contenitori edilizi dismessi."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Piano Citta' per il Riutilizzo delle Aree Dismesse

TriestePrima è in caricamento