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Cronaca

Condannato per immigrazione clandestina a Trieste, latitante arrestato in Spagna

Un 45enne di origine marocchina è stato rintracciato nell'enclave spagnola di Ceuta, vero e proprio snodo degli ingressi clandestini in Europa. Fondamentale il lavoro della Procura giuliana che, grazie all'ordine di carcerazione emesso a gennaio di quest'anno, ha fatto partire il mandato d'arresto europeo

Doveva scontare una pena di poco superiore a quattro anni per reati legati all'immigrazione clandestina, detenzione illegale di sostanze stupefacenti e ricettazione il 45enne di origine marocchina Dakir M'Hammed, condannato da diverse tribunali italiani (tra i quali anche Trieste ndr) per fatti commessi tra il 1998 e il 2014, e arrestato il 17 novembre scorso in Spagna. 

Fermato a Ceuta, snodo europeo dell'immigrazione clandestina

Il latitante era finito nel mirino della Procura Generale del capoluogo regionale che il 29 gennaio di quest'anno aveva emesso l'ordine di carcerazione, a cui era seguito il mandato di arresto europeo che ha permesso il fermo da parte della Polizia iberica avvenuto a Ceuta, enclave spagnola in territorio marocchino e vero e proprio snodo dell'immigrazione clandestina che dall'Africa tenta di mettere piede sul suolo europeo.

Secondo i dati dell'Unchr infatti solo da gennaio a luglio del 2019 sono circa 3000 le persone arrivate a Ceuta da altri paesi del continente africano. Una frontiera lunga circa otto chilometri, dotata di dispositivi di videosorveglianza e ben tre barriere alte sei metri in territorio spagnolo, poco più di un paio di metri sul versante africano. 

Il cumulo di pene da scontare 

Per quanto riguarda il latitante di origine marocchina, la pena era stata emessa a seguito di un cumulo pene, riferito per l'appunto a condanne disposte dai Tribunali di Genova e Trieste per azioni criminose commesse nelle località liguri di Sanremo, Ventimiglia e nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. A seguito dei provvedimenti di condanna, le articolate indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permetteva di rintracciare Dakir in Spagna, dove veniva arrestato in esito al dispositivo della Procura Generale di Trieste, che aveva provveduto alle incombenze relative alla predisposizione del mandato di arresto europeo. 

Proprio oggi 20 novembre e in termini di cooperazione internazionale di polizia, si è svolta nell'aula magna dell'Università degli Studi di Trieste la "Conferenza regionale" per il Friuli Venezia Giulia durante la quale è intervenuto il Vice Direttore della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, il prefetto Vittorio Rizzi.  

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