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La lettera

Immunodepressi e stato d'emergenza, i lavoratori fragili chiedono più tutele

Dal primo aprile arriva obbligo di rientro per i lavoratori fragili, che però possono essere tutelati con accordi ad hoc. Il provvedimento non basta al gruppo “Immunodepressi tutela contro coronavirus” che firma una lunga lettera indirizzata a Draghi e ai ministri competenti in materia: "Ci sentiamo abbandonati"

Il 31 marzo sancirà la fine dello stato d'emergenza ma non quella del Covid. La paura del virus è ancora viva soprattutto negli immunodepressi che fino ad oggi hanno potuto contare su tutele ad hoc. Dal primo aprile infatti non è prevista alcuna salvaguardia per i lavoratori fragili che dovranno così tornare al lavoro, salvo accordi individuali che potranno stabilire specifiche modalità di tutela. Sul fronte dello smart working, infatti, il Dl 24/2022 ha previsto per il settore privato una proroga di tre mesi nella versione semplificata. Per il pubblico continueranno invece a vigere le linee guida della Funzione Pubblica che richiedono l'accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro.

La lettera

A seguito delle disposizioni governative, il Gruppo "Immunodepressi tutela contro coronavirus" ha firmato una lunga lettera indirizzata al Governo per chiedere più tutele. "Nell'ultimo decreto - spiega Daniela Briuglia amministratrice del gruppo Facebook, raggiunta da TriestePrima - non è stato prorogato né l'art. 26, comma  2 che prevedeva la malattia esclusa dal comporto per i lavoratori fragili che non possono fare lavoro agile nel pubblico e nel privato, né l'art. 26, comma 2 bis che prevedeva il lavoro agile nel pubblico e nel privato per i lavoratori fragili". Come si evince anche dalle FAQ del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la norma che metteva in sicurezza la categoria ha scadenza il 31 marzo 2022. "In queste situazioni è lo Stato a dover intervenire - aggiunge Daniela Briuglia -. Ci sentiamo abbandonati"

"Quali tutele?"

 Sono stati invece prorogati fino al 30 giugno 2022 i termini delle disposizioni inerenti alla Sorveglianza sanitaria eccezionale. Una misura ritenuta insufficiente dal gruppo Facebook: "Una volta eliminati l'obbligo per i datori di lavoro di concedere il lavoro agile ai lavoratori fragili e la possibilità di ricorrere alla malattia esclusa dal comporto per chi non può fare lavoro agile, quali tutele verranno messe in atto? La proroga fatta senza stabilire a quali mezzi dovranno ricorrere i datori di lavoro per tutelare i lavoratori fragili, crea inevitabilmente un vuoto normativo in quanto gli stessi lavoratori rischiano di essere dichiarati inidonei senza che vi sia da parte dello Stato una direttiva che imponga ai datori di lavoro la tipologia di tutele da mettere in atto per salvaguardare la salute ed il lavoro degli stessi lavoratori fragili. Per questo motivo la sorveglianza sanitaria di per sè non è una tutela in quanto il lavoratore dichiarato inidoneo a causa della sua fragilità cosa deve fare?". Sono ancora troppe le domande e le preoccupazioni dei lavoratori fragilità, ma le risposte sembrano non arrivare. 


 

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